The key role of teachers in a global, liquid reality raises questions in scientific, professional and istitutional arenas, about the best ways to prepare to an increasingly demanding profession, according to lifelong learning perspectives. The harmonisation of academic and professional studies programmes, of the utmost relevance in European policies, with mobile, accountable, competitive and inclusive aims, highlights the critical case of Initial Teacher Education. As such, local, deeply rooted cultures and values are intertwined with mediations between multiple perspectives, needs and influences; national translations of European issues, reflected in teacher education practices, may thus be viewed as expressions of ambivalent global phenomena, with the potential for innovative evolutions in teaching and Teacher Education. The present research aims at outlining comparative perspectives on ‘glocal’ interpretations of Initial Teacher Education in the practices of institutional contexts in four countries – France, Italy, the UK and Spain. In order to understand complex processes, integrated theoretical perspectives are deployed – critical, socio-ecological, cultural historical – so as to explore evolutions, issues and good practices for a European dimension of Teacher Education. The reference framework includes international research contributions on key issues of Initial Teacher Education, European documents and studies concerning education, teacher education and the professional profile of teachers, as well as relevant cultural-historical and institutional features of the four national contexts. Insofar as the subject specialisation can be considered as a conceptual context, the subject area of foreign languages is selected - of key interest in European policies – as a paradigmatic example of cultural hybridisation. The choice of a mixed method research, aimed at tackling complexity, has implied interviews to 20 subjects with different roles in Teacher Education, and questionnaires to 231 future teachers. A phenomenological approach to qualitative analysis, by means of Atlas-Ti software, has outlined thematic dimensions arranged in networks, producing visualisations of inquired processes and trends. As for quantitative analysis, descriptive statistics, factor analysis and MANOVA, by means of SPSS e M-PLUS software, highlight similarities and differences in the perceptions of subjects in different national contexts. Moreover, an approach with Structural Equation Models lends empirical validity to the theoretical-operational model of a European profile of the language teacher in training. Results outline the generative potential of the European dimension in Initial Teacher Education; in a scenario of prevailing convergencies, there stand out peculiar solutions in local contexts, supporting the key role of some elements for Teacher Education quality. The advantages of pluralism in aims, values and practices of European Teacher Education are finally suggested, involving dialogue and reflection between diverse social and cultural public groups
Il ruolo cruciale degli insegnanti in una realtà globale fluida solleva interrogativi in arene scientifiche, professionali e istituzionali, sulle modalità per formare ad una professione sempre più impegnativa, secondo prospettive di lifelong learning. La armonizzazione di percorsi accademici e professionali, di interesse centrale nelle politiche europee con obiettivi di mobilità, trasparenza, competitività e inclusività, segnala il caso critico della formazione iniziale degli insegnanti. In quest’ ambito, legami forti con valori e culture locali si intrecciano a mediazioni tra punti di vista, esigenze e influssi molteplici; traduzioni di istanze europee in ambiti nazionali, riflesse nelle pratiche formative, sono interpretabili come espressioni di fenomeni globali ambivalenti, che possono presentare potenzialità evolutive per l’ insegnamento e la formazione alla professione. La ricerca intende quindi delineare prospettive comparative su interpretazioni ‘glocali’ della formazione iniziale degli insegnanti nelle pratiche di contesti istituzionali in quattro nazioni – Francia, Italia, Regno Unito e Spagna. Come chiavi di lettura di processi complessi, ci si avvale di prospettive teoriche integrate – critiche, ecologiche sociali, storico-culturali – per esplorare evoluzioni, criticità e buone pratiche, in rapporto ad una dimensione europea della formazione. Il quadro di riferimento include prospettive della ricerca internazionale su questioni chiave della formazione all’ insegnamento, integrate da documenti e studi europei riguardanti istruzione, formazione e profilo professionale degli insegnanti, e dalle coordinate storico-culturali e istituzionali dei quattro contesti nazionali. Considerando la specializzazione disciplinare come contesto concettuale, viene selezionata l’area disciplinare linguistica, al centro dell’ attenzione europea, come esempio paradigmatico di ibridamenti culturali. La scelta di una metodologia di ricerca mista, adeguata alla complessità, ha previsto interviste a 20 soggetti con ruoli differenti nella formazione, e questionari rivolti a 231 futuri insegnanti. Un approccio fenomenologico per l’ analisi qualitativa, mediante il software Atlas-Ti, ha individuato dimensioni tematiche organizzate in mappe concettuali, come visualizzazioni di tendenze e processi indagati. Sul versante quantitativo, analisi statistiche descrittive, di analisi fattoriale e della varianza, mediante i software SPSS e M-PLUS, hanno indicato aspetti trasversali e distintivi nelle percezioni di soggetti in contesti diversi. Riceve inoltre supporto empirico, mediante un approccio con Modelli di Equazioni Strutturali, un modello teorico-operativo di profilo europeo degli insegnanti di lingue per la formazione. Gli esiti d’ indagine delineano il potenziale generativo della dimensione europea nella formazione iniziale degli insegnanti; in uno scenario di prevalenti convergenze, si distinguono soluzioni peculiari in contesti specifici, confermando il ruolo chiave di alcuni elementi per la qualità formativa. Si suggerisce infine l’ opportunità di un pluralismo dialogico e riflessivo riguardo fini, valori e pratiche della formazione degli insegnanti europei, che coinvolga pubblici di appartenenze sociali e culturali diverse
Prospettive europee sulla formazione iniziale degli insegnanti secondari. Uno studio comparativo con punti di vista molteplici in contesti francesi, inglesi, italiani e spagnoli(2010 Jul 26).
Prospettive europee sulla formazione iniziale degli insegnanti secondari. Uno studio comparativo con punti di vista molteplici in contesti francesi, inglesi, italiani e spagnoli
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2010
Abstract
Il ruolo cruciale degli insegnanti in una realtà globale fluida solleva interrogativi in arene scientifiche, professionali e istituzionali, sulle modalità per formare ad una professione sempre più impegnativa, secondo prospettive di lifelong learning. La armonizzazione di percorsi accademici e professionali, di interesse centrale nelle politiche europee con obiettivi di mobilità, trasparenza, competitività e inclusività, segnala il caso critico della formazione iniziale degli insegnanti. In quest’ ambito, legami forti con valori e culture locali si intrecciano a mediazioni tra punti di vista, esigenze e influssi molteplici; traduzioni di istanze europee in ambiti nazionali, riflesse nelle pratiche formative, sono interpretabili come espressioni di fenomeni globali ambivalenti, che possono presentare potenzialità evolutive per l’ insegnamento e la formazione alla professione. La ricerca intende quindi delineare prospettive comparative su interpretazioni ‘glocali’ della formazione iniziale degli insegnanti nelle pratiche di contesti istituzionali in quattro nazioni – Francia, Italia, Regno Unito e Spagna. Come chiavi di lettura di processi complessi, ci si avvale di prospettive teoriche integrate – critiche, ecologiche sociali, storico-culturali – per esplorare evoluzioni, criticità e buone pratiche, in rapporto ad una dimensione europea della formazione. Il quadro di riferimento include prospettive della ricerca internazionale su questioni chiave della formazione all’ insegnamento, integrate da documenti e studi europei riguardanti istruzione, formazione e profilo professionale degli insegnanti, e dalle coordinate storico-culturali e istituzionali dei quattro contesti nazionali. Considerando la specializzazione disciplinare come contesto concettuale, viene selezionata l’area disciplinare linguistica, al centro dell’ attenzione europea, come esempio paradigmatico di ibridamenti culturali. La scelta di una metodologia di ricerca mista, adeguata alla complessità, ha previsto interviste a 20 soggetti con ruoli differenti nella formazione, e questionari rivolti a 231 futuri insegnanti. Un approccio fenomenologico per l’ analisi qualitativa, mediante il software Atlas-Ti, ha individuato dimensioni tematiche organizzate in mappe concettuali, come visualizzazioni di tendenze e processi indagati. Sul versante quantitativo, analisi statistiche descrittive, di analisi fattoriale e della varianza, mediante i software SPSS e M-PLUS, hanno indicato aspetti trasversali e distintivi nelle percezioni di soggetti in contesti diversi. Riceve inoltre supporto empirico, mediante un approccio con Modelli di Equazioni Strutturali, un modello teorico-operativo di profilo europeo degli insegnanti di lingue per la formazione. Gli esiti d’ indagine delineano il potenziale generativo della dimensione europea nella formazione iniziale degli insegnanti; in uno scenario di prevalenti convergenze, si distinguono soluzioni peculiari in contesti specifici, confermando il ruolo chiave di alcuni elementi per la qualità formativa. Si suggerisce infine l’ opportunità di un pluralismo dialogico e riflessivo riguardo fini, valori e pratiche della formazione degli insegnanti europei, che coinvolga pubblici di appartenenze sociali e culturali diverseFile | Dimensione | Formato | |
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