l saggio indaga le relazioni fra teatro e danza nel primo Ottocento attraverso l’analisi delle diverse messe in scene del Prometeo a partire dalla versione danzata allestita e coreografata da Salvatore Viganò alla Scala di Milano nella primavera del 1813. All’indomani del successo del ballo, vengono prodotte trasposizioni in versi e pantomima del medesimo soggetto. Tali versioni, dichiaratamente ispirate al lavoro viganoviano, rimangono sulle scene decisamente più a lungo di quelle esclusivamente danzate, girando tra le compagnie italiane e divenendo una fonte di sicuro successo, e guadagno, per i capocomici.
Il "Prometeo" di Viganò: «La gran risorsa di tutti i capocomici»
Stefania Onesti
2022
Abstract
l saggio indaga le relazioni fra teatro e danza nel primo Ottocento attraverso l’analisi delle diverse messe in scene del Prometeo a partire dalla versione danzata allestita e coreografata da Salvatore Viganò alla Scala di Milano nella primavera del 1813. All’indomani del successo del ballo, vengono prodotte trasposizioni in versi e pantomima del medesimo soggetto. Tali versioni, dichiaratamente ispirate al lavoro viganoviano, rimangono sulle scene decisamente più a lungo di quelle esclusivamente danzate, girando tra le compagnie italiane e divenendo una fonte di sicuro successo, e guadagno, per i capocomici.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.