Per poter comprendere i risultati elettorali in Veneto dobbiamo prendere in considerazione almeno gli ultimi cento anni. In questo contesto, il periodo che va dalla fine della Prima guerra mondiale all’instaurazione del regime fascista è considerabile quale giuntura critica. In questo periodo storico due eventi di rilievo nazionale hanno caratterizzato il sistema politico italiano: il “biennio rosso” e l’affermazione dei partiti di massa tanto sul piano elettorale quanto sul piano sociale. I risultati elettorali del 1919 e del 1921 dimostrano come il Partito socialista e il Partito popolare godessero di un considerevole consenso. In questa prospettiva, la domanda di ricerca è: il voto in Veneto nel 1919 e nel 1921 dimostra che la subcultura “bianca” era già una realtà o bisogna aspettare l’instaurazione della Repubblica per poterla considerare tale? L’ipotesi di questo articolo è che la nascita del Partito popolare italiano e la sua affermazione elettorale non siano sufficienti a delineare una piena egemonia del mondo cattolico in questo territorio. L’articolo è strutturato come segue: nella prima parte ci concentreremo nel presentare l’approccio da noi utilizzato, la politologia storica, sintetizzando inoltre i concetti di cultura politica e capitale sociale e richiamando alcuni elementi della mappa delle linee di frattura sociopolitiche ideata da Stein Rokkan. Nella seconda parte ci concentreremo sulle elezioni del 1919 e del 1921 in Veneto, presentando il concetto di subcultura politica e tracciando i lineamenti del Veneto “bianco”. Esamineremo quindi le due giunture critiche, il “biennio rosso” e le sue conseguenze in Veneto e, successivamente, presenteremo brevemente la legge elettorale proporzionale. Nell’ultima parte presenteremo infine i risultati elettorali a livello nazionale e in Veneto per le due tornate elettorali prese in considerazione.
Subculture politiche e risultati elettorali: il Veneto fra il 1919 e il 1921
Almagisti
2021
Abstract
Per poter comprendere i risultati elettorali in Veneto dobbiamo prendere in considerazione almeno gli ultimi cento anni. In questo contesto, il periodo che va dalla fine della Prima guerra mondiale all’instaurazione del regime fascista è considerabile quale giuntura critica. In questo periodo storico due eventi di rilievo nazionale hanno caratterizzato il sistema politico italiano: il “biennio rosso” e l’affermazione dei partiti di massa tanto sul piano elettorale quanto sul piano sociale. I risultati elettorali del 1919 e del 1921 dimostrano come il Partito socialista e il Partito popolare godessero di un considerevole consenso. In questa prospettiva, la domanda di ricerca è: il voto in Veneto nel 1919 e nel 1921 dimostra che la subcultura “bianca” era già una realtà o bisogna aspettare l’instaurazione della Repubblica per poterla considerare tale? L’ipotesi di questo articolo è che la nascita del Partito popolare italiano e la sua affermazione elettorale non siano sufficienti a delineare una piena egemonia del mondo cattolico in questo territorio. L’articolo è strutturato come segue: nella prima parte ci concentreremo nel presentare l’approccio da noi utilizzato, la politologia storica, sintetizzando inoltre i concetti di cultura politica e capitale sociale e richiamando alcuni elementi della mappa delle linee di frattura sociopolitiche ideata da Stein Rokkan. Nella seconda parte ci concentreremo sulle elezioni del 1919 e del 1921 in Veneto, presentando il concetto di subcultura politica e tracciando i lineamenti del Veneto “bianco”. Esamineremo quindi le due giunture critiche, il “biennio rosso” e le sue conseguenze in Veneto e, successivamente, presenteremo brevemente la legge elettorale proporzionale. Nell’ultima parte presenteremo infine i risultati elettorali a livello nazionale e in Veneto per le due tornate elettorali prese in considerazione.File | Dimensione | Formato | |
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