Il saggio si addentra nel merito dei saperi che l’educatore professionale socio-pedagogico è chiamato a dispiegare nel suo operare all’interno delle strutture residenziali per anziani, alcuni propri della figura in sé, altri inerenti alle peculiarità dei servizi offerti e dell’età della vita cui si rivolgono. Si tratta di saperi strettamente interconnessi, distinguibili solo per comodità espositiva, comprendenti un bagaglio teorico multidimensionale, che in riferimento alle persone in età avanzata annovera anche elementi di discipline specifiche quali, per esempio, la gerontologia o la psicologia dell’invecchiamento, fonti di utili interpretazioni della vecchiaia, purché le si collochi entro una cornice che guarda a ciascun anziano nella sua unicità. Altrettanto importanti sono il saper fare, il saper essere, il saper divenire e il saper aver cura di sé, che implicano la padronanza di specifiche tecniche e procedure d’intervento, la capacità di mettersi in gioco sul piano esistenziale e la disponibilità a interrogarsi e riflettere, insieme ai colleghi, non solo sul proprio agire, ma anche sul senso che si attribuisce a se stessi e alle emozioni che si provano nell’entrare in relazione con gli anziani istituzionalizzati.
I saperi dell'educatore professionale socio-pedagogico
gasperi emma
2021
Abstract
Il saggio si addentra nel merito dei saperi che l’educatore professionale socio-pedagogico è chiamato a dispiegare nel suo operare all’interno delle strutture residenziali per anziani, alcuni propri della figura in sé, altri inerenti alle peculiarità dei servizi offerti e dell’età della vita cui si rivolgono. Si tratta di saperi strettamente interconnessi, distinguibili solo per comodità espositiva, comprendenti un bagaglio teorico multidimensionale, che in riferimento alle persone in età avanzata annovera anche elementi di discipline specifiche quali, per esempio, la gerontologia o la psicologia dell’invecchiamento, fonti di utili interpretazioni della vecchiaia, purché le si collochi entro una cornice che guarda a ciascun anziano nella sua unicità. Altrettanto importanti sono il saper fare, il saper essere, il saper divenire e il saper aver cura di sé, che implicano la padronanza di specifiche tecniche e procedure d’intervento, la capacità di mettersi in gioco sul piano esistenziale e la disponibilità a interrogarsi e riflettere, insieme ai colleghi, non solo sul proprio agire, ma anche sul senso che si attribuisce a se stessi e alle emozioni che si provano nell’entrare in relazione con gli anziani istituzionalizzati.Pubblicazioni consigliate
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