Girolamo dal Santo e Domenico Campagnola

Il saggio è dedicato agli interventi, nella decorazione della Sala superiore della Scuola, operati in tempi diversi da due protagonisti della vicenda figurativa padovana del Cinquecento, Girolamo Tessari detto dal Santo e Domenico Campagnola. I due episodi del ciclo, che rappresentano gli esordi del primo tra il 1511 e il 1513, recano l’impronta di un confronto con i recenti affreschi tizianeschi, filtrato però attraverso la versione di Francesco Vecellio e combinato in modo eclettico con diverse fonti figurative. Tra queste ultime, l'autrice individua la citazione di due rilievi "all'antica", analizzandone tradizione e significato iconografico. La tela giovanile del Campagnola e la più matura decorazione in corrispondenza dell’altare della scuola offrono lo spunto per ripercorrere un tratto significativo della prima attività pittorica dell’artista, alla quale la stessa autrice ha confermato la tela oggi a Pavia, discutendone la cronologia di seguito al più recente restauro, ed un dipinto ancora inedito di collezione privata.