Lo studio dei resti ittici provenienti dai siti terramaricoli risulta ancora circoscritto a pochi casi isolati. Il motivo di questa scarsità di dati è probabilmente dovuto ai metodi usati nel recupero dei materiali: per raccogliere questi resti, infatti, sono necessarie setacciature sistematiche del terreno di scavo, anche con setacci a maglia molto fine. L’applicazione di tali tecniche di recupero può cambiare in modo significativo la quantità e la qualità dei dati archeozoologici. Di conseguenza, nello scavo della Terramara di Pilastri è stato avviato, sin dal 2018, un lavoro minuzioso di vaglio di campioni dei sedimenti archeologici scavati, che ha permesso la raccolta, la classificazione e lo studio di una notevole quantità di reperti bioarcheologici raccolti durante le campagne di scavo dal 2013 fino al 2018. Già in passato erano state individuate alcune vertebre di luccio; tuttavia le nuove ricerche hanno ampliato, in senso sia qualitativo che quantitativo, le nostre conoscenze in proposito. In questo contributo verranno, quindi, presentati i risultati preliminari delle ricerche di ittio-archeologia eseguite sui diversi campioni faunistici. Centinaia di piccoli e microscopici resti di pesci di acqua dolce confermano l’importanza dell’attività di pesca tra le strategie economiche messe in atto dalle genti della Terramara, parte di un più vasto sfruttamento delle risorse fluviali delle popolazioni della Pianura Padana nel corso dell’età del Bronzo.
Analisi preliminare dei resti ittici
Vito Giuseppe Prillo
;
2021
Abstract
Lo studio dei resti ittici provenienti dai siti terramaricoli risulta ancora circoscritto a pochi casi isolati. Il motivo di questa scarsità di dati è probabilmente dovuto ai metodi usati nel recupero dei materiali: per raccogliere questi resti, infatti, sono necessarie setacciature sistematiche del terreno di scavo, anche con setacci a maglia molto fine. L’applicazione di tali tecniche di recupero può cambiare in modo significativo la quantità e la qualità dei dati archeozoologici. Di conseguenza, nello scavo della Terramara di Pilastri è stato avviato, sin dal 2018, un lavoro minuzioso di vaglio di campioni dei sedimenti archeologici scavati, che ha permesso la raccolta, la classificazione e lo studio di una notevole quantità di reperti bioarcheologici raccolti durante le campagne di scavo dal 2013 fino al 2018. Già in passato erano state individuate alcune vertebre di luccio; tuttavia le nuove ricerche hanno ampliato, in senso sia qualitativo che quantitativo, le nostre conoscenze in proposito. In questo contributo verranno, quindi, presentati i risultati preliminari delle ricerche di ittio-archeologia eseguite sui diversi campioni faunistici. Centinaia di piccoli e microscopici resti di pesci di acqua dolce confermano l’importanza dell’attività di pesca tra le strategie economiche messe in atto dalle genti della Terramara, parte di un più vasto sfruttamento delle risorse fluviali delle popolazioni della Pianura Padana nel corso dell’età del Bronzo.File | Dimensione | Formato | |
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