Il saggio prende spunto da vicende collocate in un contesto turbolento e di transizione nell’ambito di un’Europa ancora alla ricerca di un fragile equilibrio dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e di un Vicino Oriente che si rivela capace di conservare, sotto la guida di Giustiniano, una stabilità politica e giuridica grazie alla quale si mantiene ancora alta la fiaccola della Romanitas, pur da vari lati aggredita. In questo contesto, a cerniera fra questi due ‘mondi’ ancora così interconnessi, la figura di Pietro Patrizio, avvocato, giurista e diplomatico attivo presso la corte di Giustiniano a Bisanzio offre un interessante spaccato sulla tarda romanità. Non solo: essa ben si presta a suscitare alcune riflessioni sul rapporto fra la dimensione giuridica e quella della negozialità, capaci, auspicabilmente, di proporre spunti e interrogativi critici anche a un lettore contemporaneo. Le proposte concettuali che seguono si soffermeranno, dunque, non tanto su considerazioni storiografiche quanto piuttosto su un singolare profilo della figura di questo personaggio – di cui recentissimamente sono stati riportati in evidenza sia la figura sia il contributo culturale – prendendolo come spunto per alcune riflessioni sul ruolo del giurista, e, più in generale, del diritto, nell’attività negoziale volta a comporre un conflitto. Si esaminano, in particolare, le vicende di due negoziati condotti da Pietro Patrizio, cercando di leggerli anche attraverso categorie contemporanee della scienza del negoziato e della conflict resolution.
La Pax attraverso il Pactum. Note a margine della figura di Pietro Patrizio, Negoziatore di Età giustinianea.
Reggio, Federico
2021
Abstract
Il saggio prende spunto da vicende collocate in un contesto turbolento e di transizione nell’ambito di un’Europa ancora alla ricerca di un fragile equilibrio dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e di un Vicino Oriente che si rivela capace di conservare, sotto la guida di Giustiniano, una stabilità politica e giuridica grazie alla quale si mantiene ancora alta la fiaccola della Romanitas, pur da vari lati aggredita. In questo contesto, a cerniera fra questi due ‘mondi’ ancora così interconnessi, la figura di Pietro Patrizio, avvocato, giurista e diplomatico attivo presso la corte di Giustiniano a Bisanzio offre un interessante spaccato sulla tarda romanità. Non solo: essa ben si presta a suscitare alcune riflessioni sul rapporto fra la dimensione giuridica e quella della negozialità, capaci, auspicabilmente, di proporre spunti e interrogativi critici anche a un lettore contemporaneo. Le proposte concettuali che seguono si soffermeranno, dunque, non tanto su considerazioni storiografiche quanto piuttosto su un singolare profilo della figura di questo personaggio – di cui recentissimamente sono stati riportati in evidenza sia la figura sia il contributo culturale – prendendolo come spunto per alcune riflessioni sul ruolo del giurista, e, più in generale, del diritto, nell’attività negoziale volta a comporre un conflitto. Si esaminano, in particolare, le vicende di due negoziati condotti da Pietro Patrizio, cercando di leggerli anche attraverso categorie contemporanee della scienza del negoziato e della conflict resolution.File | Dimensione | Formato | |
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