Secondo Moore, chi pretende di definire il bene con proprietà naturali o metafisiche commette una fallacia naturalistica, in quanto il bene non può essere identificato e ridotto a queste. Un uso idealizzato e dogmatico della fallacia naturalistica può tuttavia limitare il bene a un concetto ineffabile, inibendo la ricerca, sia empirica che concettuale, nei confronti dell’etica. Dopo aver individuato diverse interpretazioni spurie della fallacia, ne recupererò l’accezione originale. Suggerirò poi l’utilizzo della fallacia naturalistica in neuroetica secondo due modalità: una pars destruens che individui eventuali derivazioni indebite dal piano descrittivo a quello prescrittivo e definizioni naturalizzate del concetto di bene; una pars construens che sostenga un certo approccio non-riduzionista della neuroetica come ponte indiretto tra i due piani, a partire dalla fatticità biologica dell’essere umano e attraverso il principio del “dovere implica potere”. Da qui, è possibile sviluppare una potenziale comunicazione tra descrittivo e prescrittivo e tra scienza e filosofia.
La fallacia naturalistica e la neuroetica. Un ponte indiretto tra descrittivo e prescrittivo?
federico zilio
2021
Abstract
Secondo Moore, chi pretende di definire il bene con proprietà naturali o metafisiche commette una fallacia naturalistica, in quanto il bene non può essere identificato e ridotto a queste. Un uso idealizzato e dogmatico della fallacia naturalistica può tuttavia limitare il bene a un concetto ineffabile, inibendo la ricerca, sia empirica che concettuale, nei confronti dell’etica. Dopo aver individuato diverse interpretazioni spurie della fallacia, ne recupererò l’accezione originale. Suggerirò poi l’utilizzo della fallacia naturalistica in neuroetica secondo due modalità: una pars destruens che individui eventuali derivazioni indebite dal piano descrittivo a quello prescrittivo e definizioni naturalizzate del concetto di bene; una pars construens che sostenga un certo approccio non-riduzionista della neuroetica come ponte indiretto tra i due piani, a partire dalla fatticità biologica dell’essere umano e attraverso il principio del “dovere implica potere”. Da qui, è possibile sviluppare una potenziale comunicazione tra descrittivo e prescrittivo e tra scienza e filosofia.File | Dimensione | Formato | |
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