Diagnostica dell’arte e salvaguardia La Seconda Guerra mondiale introduce drammaticamente l’esigenza di tutelare, preservare e conservare il patrimonio artistico e uno dei fondamentali contributi dell’ampio campo della diagnostica artistica è indissolubilmente collegato alle procedure di conservazione e restauro delle opere, essenziali nei periodi bellici e post bellici. Sintomatico ciò che avviene in Belgio e nei Paesi Bassi, dove la collaborazione tra storici dell’arte, conservatori e scienziati è molto attiva. Due figure di scienziati e studiosi delle tecniche della pittura impersonano – in periodi diversi – l’efficacia di tale interazione: soprattutto per lo studio e la conservazione delle opere sopravvissute alla Seconda Guerra mondiale. Non solo: entrambi hanno rappresentato altissimi esempi di impegno professionale e civile, soprattutto riguardo ai conflitti bellici. Paul Coremans (1908-1965) e Johan Rudolph Justus van Asperen de Boer (1935-2020)17, rispettivamente un chimico, del laboratorio di analisi scientifiche dei Musées royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles e poi fondatore e direttore del centro di documentazione nazionale (KIK IRPA)18 e un fisico, un accademico che ha rivoluzionato l’applicazione della tecnologia relativa allo studio delle opere d’arte mettendo a punto la riflettografia a infrarosso (IRR) e imprimendo dunque una svolta fondamentale agli studi relativi all’underdrawing dei dipinti.
Le tecniche d'indagine e conservazione e le esperienze di guerra: il caso del Belgio
PIETROGIOVANNA M
2021
Abstract
Diagnostica dell’arte e salvaguardia La Seconda Guerra mondiale introduce drammaticamente l’esigenza di tutelare, preservare e conservare il patrimonio artistico e uno dei fondamentali contributi dell’ampio campo della diagnostica artistica è indissolubilmente collegato alle procedure di conservazione e restauro delle opere, essenziali nei periodi bellici e post bellici. Sintomatico ciò che avviene in Belgio e nei Paesi Bassi, dove la collaborazione tra storici dell’arte, conservatori e scienziati è molto attiva. Due figure di scienziati e studiosi delle tecniche della pittura impersonano – in periodi diversi – l’efficacia di tale interazione: soprattutto per lo studio e la conservazione delle opere sopravvissute alla Seconda Guerra mondiale. Non solo: entrambi hanno rappresentato altissimi esempi di impegno professionale e civile, soprattutto riguardo ai conflitti bellici. Paul Coremans (1908-1965) e Johan Rudolph Justus van Asperen de Boer (1935-2020)17, rispettivamente un chimico, del laboratorio di analisi scientifiche dei Musées royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles e poi fondatore e direttore del centro di documentazione nazionale (KIK IRPA)18 e un fisico, un accademico che ha rivoluzionato l’applicazione della tecnologia relativa allo studio delle opere d’arte mettendo a punto la riflettografia a infrarosso (IRR) e imprimendo dunque una svolta fondamentale agli studi relativi all’underdrawing dei dipinti.| File | Dimensione | Formato | |
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