Come e perché si formano le correnti di simpatia nei confronti del radicalismo islamico? Come mettono radici? E perché l’Italia avrebbe potuto essere un suo terreno di coltura ideale? In particolare, faremo riferimento alle forme di simpatia e sostegno nei confronti dell’ISIS e al fenomeno dei foreign fighters. Perché questo non è avvenuto? Perché il radicalismo islamico, apparentemente, è un fenomeno meno rilevante, sia in cifra assoluta che in percentuale, rispetto ad altri paesi europei e occidentali con presenza numerica di musulmani comparabile o addirittura inferiore? E come mai, nello specifico, sono stati di meno, meno frequenti, e meno drammaticamente rilevanti gli episodi di terrorismo islamico sul suolo italiano? E come mai sono stati pochi, comparativamente, sia gli arrestati per ragioni ricollegabili al terrorismo che i foreign fighters partiti dall’Italia? Cercheremo di rispondere a queste domande articolando un ragionamento su assi differenti ma tra loro correlati: - l’asse storico e geopolitico (peso delle variabili esterne); - l’asse migratorio (tipo e fasi di immigrazione); - l’asse propriamente islamico (tipi e modalità della presenza islamica in Italia); - l’asse securitario (politiche di prevenzione e controllo); - l’asse interno (le variabili di contesto).

Senza terrore. Perché l'Italia era potenzialmente il terreno di coltura ideale del radicalismo islamico: e perché è andata altrimenti. Un bilancio

Stefano Allievi
2021

Abstract

Come e perché si formano le correnti di simpatia nei confronti del radicalismo islamico? Come mettono radici? E perché l’Italia avrebbe potuto essere un suo terreno di coltura ideale? In particolare, faremo riferimento alle forme di simpatia e sostegno nei confronti dell’ISIS e al fenomeno dei foreign fighters. Perché questo non è avvenuto? Perché il radicalismo islamico, apparentemente, è un fenomeno meno rilevante, sia in cifra assoluta che in percentuale, rispetto ad altri paesi europei e occidentali con presenza numerica di musulmani comparabile o addirittura inferiore? E come mai, nello specifico, sono stati di meno, meno frequenti, e meno drammaticamente rilevanti gli episodi di terrorismo islamico sul suolo italiano? E come mai sono stati pochi, comparativamente, sia gli arrestati per ragioni ricollegabili al terrorismo che i foreign fighters partiti dall’Italia? Cercheremo di rispondere a queste domande articolando un ragionamento su assi differenti ma tra loro correlati: - l’asse storico e geopolitico (peso delle variabili esterne); - l’asse migratorio (tipo e fasi di immigrazione); - l’asse propriamente islamico (tipi e modalità della presenza islamica in Italia); - l’asse securitario (politiche di prevenzione e controllo); - l’asse interno (le variabili di contesto).
2021
Jihadismo e carcere in Italia. Analisi, strategie e pratiche di gestione tra sicurezza e diritti
978-88-97622-71-0
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3389289
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact