Un hub industriale di prossimità: processi lavorativi e migrazioni in Europa orientale

Dopo la caduta del Muro di Berlino, i paesi dell’Europa centro-orientale (i PECO) si sono progressivamente trasformati in un’estesa maquiladora segnata da processi produttivi manifatturieri guidati da multinazionali europee e statunitensi a cui si sono aggiunte, negli ultimi anni, alcune multinazionali asiatiche. Reti produttive globali si sono estese in modo differenziato all’interno di questi paesi, evidenziando da un lato processi simultaneamente di disaggregazione e riaggregazione dei mercati del lavoro locali e dall’altro lato una larga diffusione di modalità lavorative standardizzate, ripetitive e dequalificate, anche se queste sono svolte in stabilimenti dove i livelli tecnologici possono essere elevati. Lo scritto analizza gli effetti di questi processi sottolineando come le reti produttive creino nuove e più raffinate forme di segmentazione dei mercati del lavoro, finendo per costituire veri e propri arcipelaghi lavorativi.