Nella Prefazione del 1800 alle "Ballate Liriche", Wordsworth afferma che “lo scopo principale" perseguito "scrivendo queste poesie è stato quello di rendere interessanti gli avvenimenti di tutti i giorni”. Dunque, non lo interessava tanto un’orchestrazione del verosimile, quanto la creazione di un’immagine in versi della vita “di tutti i giorni”, ad un tempo integra, non deturpata e tuttavia straordinaria. Che cosa caratterizzi il quotidiano cui egli cerca di riportarci, è quanto il saggio cerca di chiarire in un caso particolare, senza pretese di generalizzazione, proponendo una lettura di una delle poesie della raccolta e cioè "Siamo sette". Si tratta di una ballata che coinvolge il lettore in uno spaesante processo di pensiero che lo porta a interrogarsi non solo sul suo atteggiamento verso la morte e i morti ma alla fine anche sul ruolo dell’immaginazione creatrice, e dunque dell’arte, nell’elaborazione di un senso più pieno di ‘realtà’.
La bambina, la morte e la poesia. Riflessioni su "Siamo sette" di W. Wordsworth.
GABRIELE TOMASI
2020
Abstract
Nella Prefazione del 1800 alle "Ballate Liriche", Wordsworth afferma che “lo scopo principale" perseguito "scrivendo queste poesie è stato quello di rendere interessanti gli avvenimenti di tutti i giorni”. Dunque, non lo interessava tanto un’orchestrazione del verosimile, quanto la creazione di un’immagine in versi della vita “di tutti i giorni”, ad un tempo integra, non deturpata e tuttavia straordinaria. Che cosa caratterizzi il quotidiano cui egli cerca di riportarci, è quanto il saggio cerca di chiarire in un caso particolare, senza pretese di generalizzazione, proponendo una lettura di una delle poesie della raccolta e cioè "Siamo sette". Si tratta di una ballata che coinvolge il lettore in uno spaesante processo di pensiero che lo porta a interrogarsi non solo sul suo atteggiamento verso la morte e i morti ma alla fine anche sul ruolo dell’immaginazione creatrice, e dunque dell’arte, nell’elaborazione di un senso più pieno di ‘realtà’.Pubblicazioni consigliate
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