Il camminare, e ancor di più a piedi nudi, può ben rappresentare la metafora del volersi riappropriare del saper stare al mondo. I bambini, come gli adulti, hanno attualmente perso in gran parte la possibilità di avere un contatto diretto con la realtà e con l’esperienza naturale, in quanto ogni loro agire pare mediato da un apparato strumentale e tecnologico che li sottrae ad una esperienza di autoformazione e di autodirezionamento. Si tratta di un costrutto che va ritematizzato proprio in ordine ad una pedagogia dell’ambiente, esperienziale ed ecologica, per farne un’azione educativa profonda e non un limitato e sporadico esercizio didattico.
Spazio e tempo del camminare: una lettura pedagogica
Mirca Benetton
2020
Abstract
Il camminare, e ancor di più a piedi nudi, può ben rappresentare la metafora del volersi riappropriare del saper stare al mondo. I bambini, come gli adulti, hanno attualmente perso in gran parte la possibilità di avere un contatto diretto con la realtà e con l’esperienza naturale, in quanto ogni loro agire pare mediato da un apparato strumentale e tecnologico che li sottrae ad una esperienza di autoformazione e di autodirezionamento. Si tratta di un costrutto che va ritematizzato proprio in ordine ad una pedagogia dell’ambiente, esperienziale ed ecologica, per farne un’azione educativa profonda e non un limitato e sporadico esercizio didattico.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.