I commenti agostiniani ai primi capitoli della Genesi contengono una riflessione estremamente articolata sul tema del tempo. “Tempo” di Dio, che al di sopra del tempo è "aeterna atque incommutabilis beatitudo"; tempo del mondo, che dell’eternità divina è platonicamente "signum, id est quasi vestigium"; tempo dell’uomo e della storia, la cui analogia si disvela nel parallelismo tra giorni della creazione, età della vita ed epoche della storia della salvezza. Accanto e in relazione a queste diverse declinazioni temporali, un ruolo centrale spetta senza dubbio al “tempo” angelico: “centrale” in ragione della collocazione ontologica intermedia propria degli angeli, da un lato per natura mutevoli e coinvolti nel divenire creaturale, dall’altro indefettibilmente partecipi dell’inalterabile stabilità divina.Il contributo innovativo di questo studio consiste nel ripercorrere per intero, dunque non limitatamente all’esegesi dei primi versetti, le pagine dei tre commenti sistematici di Agostino al testo di Gen. 1-3, nel duplice tentativo di mostrare l’evoluzione della riflessione agostiniana sul tema della temporalità angelica e chiarire in che misura essa si accompagni al progressivo affermarsi della dottrina della creazione simultanea. Le opere prese in esame, necessariamente in modo sintetico, sono nell’ordine: il De Genesi contra o adversus Manichaeos (GM) in due libri (databile agli anni 388-389), il De Genesi ad litteram imperfectus liber (GLI), risalente al 393, e i dodici libri De Genesi ad litteram (GL), secondo le più recenti ricostruzioni cronologiche composti in due tranches tra il 404 e il 414 .
Il "tempo degli angeli": simultaneità, successione e conoscenza angelica nei Commenti alla Genesi di Agostino.
Enrico Moro
Writing – Original Draft Preparation
2019
Abstract
I commenti agostiniani ai primi capitoli della Genesi contengono una riflessione estremamente articolata sul tema del tempo. “Tempo” di Dio, che al di sopra del tempo è "aeterna atque incommutabilis beatitudo"; tempo del mondo, che dell’eternità divina è platonicamente "signum, id est quasi vestigium"; tempo dell’uomo e della storia, la cui analogia si disvela nel parallelismo tra giorni della creazione, età della vita ed epoche della storia della salvezza. Accanto e in relazione a queste diverse declinazioni temporali, un ruolo centrale spetta senza dubbio al “tempo” angelico: “centrale” in ragione della collocazione ontologica intermedia propria degli angeli, da un lato per natura mutevoli e coinvolti nel divenire creaturale, dall’altro indefettibilmente partecipi dell’inalterabile stabilità divina.Il contributo innovativo di questo studio consiste nel ripercorrere per intero, dunque non limitatamente all’esegesi dei primi versetti, le pagine dei tre commenti sistematici di Agostino al testo di Gen. 1-3, nel duplice tentativo di mostrare l’evoluzione della riflessione agostiniana sul tema della temporalità angelica e chiarire in che misura essa si accompagni al progressivo affermarsi della dottrina della creazione simultanea. Le opere prese in esame, necessariamente in modo sintetico, sono nell’ordine: il De Genesi contra o adversus Manichaeos (GM) in due libri (databile agli anni 388-389), il De Genesi ad litteram imperfectus liber (GLI), risalente al 393, e i dodici libri De Genesi ad litteram (GL), secondo le più recenti ricostruzioni cronologiche composti in due tranches tra il 404 e il 414 .Pubblicazioni consigliate
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