L'oggetto di questa ricerca è il rapporto tra la dimensione pratica e la dimensione logica della filosofia di Hegel. L'obiettivo è quello di dimostrare come tale rapporto metta in luce una 'de- essenzializzazione' dell'essenza della 'vecchia metafisica' senza che ciò significhi allo stesso tempo un mero costruttivismo e dunque una sospensione del giudizio etico su cosa è 'buono’ e ‘libero'. La mia tesi è che il rapporto tra la dimensione pratica e la dimensione logica della filosofia di Hegel permette di indagare il processo di realizzazione dello spirito come un processo di liberazione, determinato da una normatività immanente essenzialmente critica. Prendendo le mosse dal dibattito contemporaneo sul rapporto tra normatività e libertà, con particolare riferimento alle nozioni di 'seconda natura' e di 'vita', affronterò un’indagine degli ultimi paragrafi dell’Antropologia nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche e della figura dell'Autocoscienza nella Fenomenologia dello Spirito (Cap. I). Mettendo in luce il sorgere pre- riflessivo dell’identità speculativa dalla vita nella natura come una 'seconda natura' (Antropologia) e la dimensione essenzialmente relazionale di tale identità individuale (Autocoscienza), delineerò la normatività immanente di tale identità come essenzialmente relazionale, mettendo in luce l'irriducibilità dell’essere umano a una 'prima natura' o a una dimensione pre-sociale. Questa configurazione mi permetterà di passare alla considerazione della sfera socio-politica, in particolare come si articola nel passaggio dalla Psicologia allo Spirito oggettivo nell’Enciclopedia e nel passaggio dalla Moralität alla Sittlichkeit nei Lineamenti di filosofia del diritto (Cap. II). Metterò soprattutto in rilievo come la volontà, in quanto ultima determinazione sistematica dello Spirito soggettivo, esibisca il massimo di esteriorizzazione dell’identità speculativa facendo dell’oggettività una determinazione essenziale dello spirito. La determinazione immanente all’esteriorizzazione, la necessaria determinazione della libertà a realizzare se stessa, non ricade però né in una forma di determinismo né nell’accettazione che tutta la realtà sia la necessaria realizzazione della libertà. Affrontando le posizioni più significative del dibattito tra costruttivisti sociali e realisti etici riguardo la filosofia pratica di Hegel, mostrerò come la strategia hegeliana sembri offrire piuttosto prospettive critiche. Ovvero, come la realizzazione della libertà consista in una critica immanente a una normatività estrinseca, che escluda finitezza e differenza. Tale risultato verrà confrontato con la Dottrina dell’essenza nella Scienza della Logica e in particolare con la sezione finale dedicata alla Wirklichkeit. Attraverso un confronto con la terza critica di Kant, tenterò di mettere in luce come Hegel esibisca la Wirklichkeit come risultato del processo dialettico innescato dalla contraddizione, come categoria della vita e che in quanto tale essa esibisce la necessaria determinazione a manifestarsi dell’essenza. La libertà, come spiega Hegel, consiste proprio nel manifestarsi nella necessità (e non nel suo sparire). La Wirklichkeit, la realtà adeguata al pensiero speculativo, è pertanto una realtà che si configura come manifestazione della contraddizione, ovvero come necessità della contingenza. Le prospettive che si aprono a partire da questa indagine sul rapporto tra l'idea di libertà e la sua realizzazione sono molteplici. Ne rileverò in particolare quelle relative alla nozione di 'biopolitca', di 'identità' e di 'realizzazione della libertà'.

La libertà che si realizza. Normatività immanente e seconda natura nella filosofia di Hegel

Eleonora Cugini
2019

Abstract

L'oggetto di questa ricerca è il rapporto tra la dimensione pratica e la dimensione logica della filosofia di Hegel. L'obiettivo è quello di dimostrare come tale rapporto metta in luce una 'de- essenzializzazione' dell'essenza della 'vecchia metafisica' senza che ciò significhi allo stesso tempo un mero costruttivismo e dunque una sospensione del giudizio etico su cosa è 'buono’ e ‘libero'. La mia tesi è che il rapporto tra la dimensione pratica e la dimensione logica della filosofia di Hegel permette di indagare il processo di realizzazione dello spirito come un processo di liberazione, determinato da una normatività immanente essenzialmente critica. Prendendo le mosse dal dibattito contemporaneo sul rapporto tra normatività e libertà, con particolare riferimento alle nozioni di 'seconda natura' e di 'vita', affronterò un’indagine degli ultimi paragrafi dell’Antropologia nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche e della figura dell'Autocoscienza nella Fenomenologia dello Spirito (Cap. I). Mettendo in luce il sorgere pre- riflessivo dell’identità speculativa dalla vita nella natura come una 'seconda natura' (Antropologia) e la dimensione essenzialmente relazionale di tale identità individuale (Autocoscienza), delineerò la normatività immanente di tale identità come essenzialmente relazionale, mettendo in luce l'irriducibilità dell’essere umano a una 'prima natura' o a una dimensione pre-sociale. Questa configurazione mi permetterà di passare alla considerazione della sfera socio-politica, in particolare come si articola nel passaggio dalla Psicologia allo Spirito oggettivo nell’Enciclopedia e nel passaggio dalla Moralität alla Sittlichkeit nei Lineamenti di filosofia del diritto (Cap. II). Metterò soprattutto in rilievo come la volontà, in quanto ultima determinazione sistematica dello Spirito soggettivo, esibisca il massimo di esteriorizzazione dell’identità speculativa facendo dell’oggettività una determinazione essenziale dello spirito. La determinazione immanente all’esteriorizzazione, la necessaria determinazione della libertà a realizzare se stessa, non ricade però né in una forma di determinismo né nell’accettazione che tutta la realtà sia la necessaria realizzazione della libertà. Affrontando le posizioni più significative del dibattito tra costruttivisti sociali e realisti etici riguardo la filosofia pratica di Hegel, mostrerò come la strategia hegeliana sembri offrire piuttosto prospettive critiche. Ovvero, come la realizzazione della libertà consista in una critica immanente a una normatività estrinseca, che escluda finitezza e differenza. Tale risultato verrà confrontato con la Dottrina dell’essenza nella Scienza della Logica e in particolare con la sezione finale dedicata alla Wirklichkeit. Attraverso un confronto con la terza critica di Kant, tenterò di mettere in luce come Hegel esibisca la Wirklichkeit come risultato del processo dialettico innescato dalla contraddizione, come categoria della vita e che in quanto tale essa esibisce la necessaria determinazione a manifestarsi dell’essenza. La libertà, come spiega Hegel, consiste proprio nel manifestarsi nella necessità (e non nel suo sparire). La Wirklichkeit, la realtà adeguata al pensiero speculativo, è pertanto una realtà che si configura come manifestazione della contraddizione, ovvero come necessità della contingenza. Le prospettive che si aprono a partire da questa indagine sul rapporto tra l'idea di libertà e la sua realizzazione sono molteplici. Ne rileverò in particolare quelle relative alla nozione di 'biopolitca', di 'identità' e di 'realizzazione della libertà'.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3324945
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