È certamente raccapricciante dover constatare che, sebbene in questi ultimi tempi si stia registrando a livello planetario, una disponibilità di mezzi, di beni e risorse di cui l’umanità non aveva mai goduto in passato, si continuino a registrare, accanto a conflitti che appaiono spesso insanabili, tassi elevati di incertezze e timori a proposito di ciò che il futuro sembra riservare a fasce sempre più estese della popolazione mondiale e, persino, all’interno di quei Paesi che, tradizionalmente, non venivano considerati svantaggiati. Sebbene dal 1981 sia stata dedicata una giornata internazionale alla pace e alla non violenza (il 21 settembre), la presenza di guerre, di conflitti e di minacce di terrorismo, continuano a interessare, di fatto, ogni continente1; sebbene mai come oggi esista una libera circolazione di informazioni, di mezzi e prodotti, i tassi di disoccupazione e di precarietà, di emigrazione e immigrazione, anche da noi, continuano a essere crescenti così come l’elevata eterogeneità sociale, la competizione e le disuguaglianze che, in quanto fenomeni spesso interconnessi e interagenti, provocano impatti significativi anche carico della salute e del benessere di tante persone, gruppi e comunità. (Nota, Soresi, 2017; Milanovic, 2017).
Dai rapporti manipolativi ai rapporti inclusivi, equi, sostenibili
Nota Laura
2019
Abstract
È certamente raccapricciante dover constatare che, sebbene in questi ultimi tempi si stia registrando a livello planetario, una disponibilità di mezzi, di beni e risorse di cui l’umanità non aveva mai goduto in passato, si continuino a registrare, accanto a conflitti che appaiono spesso insanabili, tassi elevati di incertezze e timori a proposito di ciò che il futuro sembra riservare a fasce sempre più estese della popolazione mondiale e, persino, all’interno di quei Paesi che, tradizionalmente, non venivano considerati svantaggiati. Sebbene dal 1981 sia stata dedicata una giornata internazionale alla pace e alla non violenza (il 21 settembre), la presenza di guerre, di conflitti e di minacce di terrorismo, continuano a interessare, di fatto, ogni continente1; sebbene mai come oggi esista una libera circolazione di informazioni, di mezzi e prodotti, i tassi di disoccupazione e di precarietà, di emigrazione e immigrazione, anche da noi, continuano a essere crescenti così come l’elevata eterogeneità sociale, la competizione e le disuguaglianze che, in quanto fenomeni spesso interconnessi e interagenti, provocano impatti significativi anche carico della salute e del benessere di tante persone, gruppi e comunità. (Nota, Soresi, 2017; Milanovic, 2017).Pubblicazioni consigliate
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