Nonostante il pensiero sia spesso più avanti, nella prassi del progetto di architettura che prevede la salvaguardia del patrimonio storico, sono ancora in essere atteggiamenti – figli di una cultura della conservazione fondata su principi protezionistici e sulla codifica di vincoli quali principali strumenti di tutela – che vedono il progetto contemporaneo come una minaccia da contrastare. I difensori del patrimonio impugnano principi ormai anacronistici, quali la acritica subordinazione del nuovo rispetto all’antico e invocano una sorta di mutismo dell’intervento contemporaneo, che paradossalmente viene spesso autorizzato a patto che non sia architettura. In questo contesto, il tema del rapporto tra progetto di architettura e patrimonio culturale è stato affrontato in due ricerche (Metodologie per l’acquisizione e la comunicazione dei dati relativi ai beni culturali e TU-CULT_Il turismo culturale non conosce crisi) condotte nel laboratorio RELOAD_Research Lab of Architecturban Design, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Ambientale dell’Università di Padova, finanziate nell’ambito dei POR-FSE rispettivamente nelle tornate 2010-2014 e 2014-2020. Nel trattare il tema della progettazione delle infrastrutture tangibili e intangibili per la conoscenza e la divulgazione del patrimonio architettonico (la chiesa degli Eremitani, la basilica di Santa Giustina e la chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova) le ricerche hanno prodotto scenari progettuali nei quali gli spazi delle chiese sono messi in relazione con lo spazio urbano. Tali scenari assumono gli elementi del patrimonio storico, architettonico e urbano come materiali per il progetto di architettura e dimostrano come il loro riordinamento in strutture formali che si sovrappongono e si sommano a quelle originarie, non solo non è lesivo del loro valore storico-artistico e documentale, ma ne coltiva efficacemente potenzialità che resterebbero altrimenti inespresse, ricollocandoli al tempo presente.

Architettura? No, grazie.

luigi stendardo;luigi siviero
2019

Abstract

Nonostante il pensiero sia spesso più avanti, nella prassi del progetto di architettura che prevede la salvaguardia del patrimonio storico, sono ancora in essere atteggiamenti – figli di una cultura della conservazione fondata su principi protezionistici e sulla codifica di vincoli quali principali strumenti di tutela – che vedono il progetto contemporaneo come una minaccia da contrastare. I difensori del patrimonio impugnano principi ormai anacronistici, quali la acritica subordinazione del nuovo rispetto all’antico e invocano una sorta di mutismo dell’intervento contemporaneo, che paradossalmente viene spesso autorizzato a patto che non sia architettura. In questo contesto, il tema del rapporto tra progetto di architettura e patrimonio culturale è stato affrontato in due ricerche (Metodologie per l’acquisizione e la comunicazione dei dati relativi ai beni culturali e TU-CULT_Il turismo culturale non conosce crisi) condotte nel laboratorio RELOAD_Research Lab of Architecturban Design, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Ambientale dell’Università di Padova, finanziate nell’ambito dei POR-FSE rispettivamente nelle tornate 2010-2014 e 2014-2020. Nel trattare il tema della progettazione delle infrastrutture tangibili e intangibili per la conoscenza e la divulgazione del patrimonio architettonico (la chiesa degli Eremitani, la basilica di Santa Giustina e la chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova) le ricerche hanno prodotto scenari progettuali nei quali gli spazi delle chiese sono messi in relazione con lo spazio urbano. Tali scenari assumono gli elementi del patrimonio storico, architettonico e urbano come materiali per il progetto di architettura e dimostrano come il loro riordinamento in strutture formali che si sovrappongono e si sommano a quelle originarie, non solo non è lesivo del loro valore storico-artistico e documentale, ma ne coltiva efficacemente potenzialità che resterebbero altrimenti inespresse, ricollocandoli al tempo presente.
2019
Il progetto di architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di patrimonio. Atti dell'8º Forum ProArch (Napoli 21-23 novembre 2019)
8º Forum ProArch. L’architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio
9788890905490
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3318217
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
  • OpenAlex ND
social impact