La raccolta Sacrarum cantionum liber primus a sei e sette voci di Carlo Gesualdo, stampata a Napoli da Costantino Vitale nel 1603, ci è giunta in un unico esemplare, privo delle parti di bassus e di sextus. A causa della mancanza di due libri-parte, questa raccolta è stata trascurata dagli interpreti e dagli studiosi per quasi quattro secoli, sino a che Igor Stravinski non l’ha riportata all’attenzione del pubblico negli anni Cinquanta del Novecento con la ricostruzione delle parti mancanti di tre dei venti mottetti di cui la raccolta si compone. Oggi disponiamo di diverse ipotesi di ricostruzione delle parti mancanti. L’articolo le prende in esame e ne discute sulla scorta di un’approfondita analisi contrappuntistica.
La ricezione della musica di Gesualdo e la ricostruzione della polifonia incompleta. Il caso della raccolta Sacrarum cantionum liber primus (Napoli, 1603)
Marina Toffetti
2019
Abstract
La raccolta Sacrarum cantionum liber primus a sei e sette voci di Carlo Gesualdo, stampata a Napoli da Costantino Vitale nel 1603, ci è giunta in un unico esemplare, privo delle parti di bassus e di sextus. A causa della mancanza di due libri-parte, questa raccolta è stata trascurata dagli interpreti e dagli studiosi per quasi quattro secoli, sino a che Igor Stravinski non l’ha riportata all’attenzione del pubblico negli anni Cinquanta del Novecento con la ricostruzione delle parti mancanti di tre dei venti mottetti di cui la raccolta si compone. Oggi disponiamo di diverse ipotesi di ricostruzione delle parti mancanti. L’articolo le prende in esame e ne discute sulla scorta di un’approfondita analisi contrappuntistica.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.