«può darsi che l’esplosione del fenomeno dei registi/scrittori abbia un segno anche molto diverso a seconda dei casi: per chi appartiene toto corde al Novecento, alla concezione classica della letteratura, quella transizione ci parla probabilmente non solo della retrocessione di quest’ultima nell’assetto dei saperi, ma in un certo senso anche dell’insufficienza del cinema […]. Per altri, magari anche di una generazione diversa, potrebbe parlarci invece di un livello diverso di ibridazione, con scambi più significativi, dal punto di vista tematico, ma anche strutturale e stilistico, tra le due sfere: che negli “autori” […] ha il tratto del gioco ambiguo, della strizzatina d’occhio, della nonchalance: atteggiamenti che presuppongono se non altro un’allusione a ciò che la letteratura e il cinema erano una volta (ed ecco il citazionismo, l’ambizione estetica, in qualche caso una certa sprezzatura che sa però di snobismo). Mentre per altri, siano essi giovani corsari o personalità più legate all’industria culturale, ha il sapore di una sostanziale interscambiabilità degli strumenti con cui accedere a questa galassia magmatica che è la letteratura della mediosfera o la mediosfera letteraria, come dir si voglia. Se così fosse, è possibile che questo fenomeno degli scrittori/registi e dei registi/scrittori ci parli oggi, diversamente dal passato, della questione di una residualità della letteratura, e addirittura, più indirettamente, di una residualità del cinema»

Introduzione

Attilio Motta
2019

Abstract

«può darsi che l’esplosione del fenomeno dei registi/scrittori abbia un segno anche molto diverso a seconda dei casi: per chi appartiene toto corde al Novecento, alla concezione classica della letteratura, quella transizione ci parla probabilmente non solo della retrocessione di quest’ultima nell’assetto dei saperi, ma in un certo senso anche dell’insufficienza del cinema […]. Per altri, magari anche di una generazione diversa, potrebbe parlarci invece di un livello diverso di ibridazione, con scambi più significativi, dal punto di vista tematico, ma anche strutturale e stilistico, tra le due sfere: che negli “autori” […] ha il tratto del gioco ambiguo, della strizzatina d’occhio, della nonchalance: atteggiamenti che presuppongono se non altro un’allusione a ciò che la letteratura e il cinema erano una volta (ed ecco il citazionismo, l’ambizione estetica, in qualche caso una certa sprezzatura che sa però di snobismo). Mentre per altri, siano essi giovani corsari o personalità più legate all’industria culturale, ha il sapore di una sostanziale interscambiabilità degli strumenti con cui accedere a questa galassia magmatica che è la letteratura della mediosfera o la mediosfera letteraria, come dir si voglia. Se così fosse, è possibile che questo fenomeno degli scrittori/registi e dei registi/scrittori ci parli oggi, diversamente dal passato, della questione di una residualità della letteratura, e addirittura, più indirettamente, di una residualità del cinema»
2019
Interferenze. Registi/scrittori e scrittori/registi nella cultura italiana
9788869381676
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