Lo studio affronta il tema del coordinamento tra diversi strumenti di codificazione in ambito di diritto internazionale, dell'Unione europea e nazionale, soffermandosi sui rapporti tra la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e i cataloghi di diritti che le si sovrappongono nello stesso ambito di riferimento: le Costituzioni degli Stati membri e la Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). La prospettiva dell'analisi tiene conto della duplice natura della Carta: strumento di diritto internazionale o internazionalizzato, in forza dell’art. 6, par. 1, TUE, ma al tempo stesso livello supremo dell’ordinamento dell’Unione quale ordinamento interindividuale. in questo contesto, è condotta anzitutto un’analisi del rapporto tra la Carta e i sistemi costituzionali degli Stati membri dell’UE chiedendosi in che senso la Carta possa dirsi uno strumento di codificazione di principi desumibili da quei sistemi costituzionali nazionali: se i principi costituzionali nazionali vengano in rilievo, nell’ambito della Carta, in quanto dati irrinunciabili a partire dai quali desumere la volontà dei singoli Stati membri, in quanto parti contraenti, nel momento dell’elevazione della Carta al valore dei Trattati, o se siano rilevanti solo se ed in quanto espressione di un approccio comune coerente con i caratteri fondamentali dell’ordinamento interindividuale dell’Unione. Successivamente si analizza il rapporto della Carta con la CEDU : in relazione al regime convenzionale che il tema della portata codificatoria della Carta assume con maggiore evidenza entrambe le dimensioni che ci interessa indagare, nel loro rapporto a volte contraddittorio: quella internazionale e quella della codificazione interna, relativa cioè ad un ordinamento interindividuale. Affrontando le questioni così poste ci si troverà, quasi inevitabilmente, a misurarsi con la nozione di autonomia del diritto dell’Unione.Come intendere tale autonomia? Come chiusura autoreferenziale, nell’ambito di una concezione autopoietica del diritto e del diritto dell’Unione europea in particolare? O come espressione di un fenomeno giuridico complesso, che ad una dimensione interindividuale originaria continua ad affiancare una permanente dimensione internazionale e che deve gestire i suoi rapporti con l’altro da sé (ordinamenti degli Stati membri, regimi internazionali) in una dimensione di diritto internazionale collaborativo? muovendo da un’analisi della giurisprudenza della Corte di giustizia, sarà possibile abbozzare alcune ipotesi di ricostruzione del rapporto tra il regime UE di tutela dei diritti fondamentali, quelli nazionali e quello convenzionale che consentano di dare un principio di risposta alla questione di ricerca principale: quella relativa alla natura del processo di codificazione insito nell’elevazione della Carta al rango di diritto primario. Si tratta però di risposte parziali, perché relative a due ambiti di rapporti differenti. Il passaggio successivo consiste nell’utilizzare i dati fino a quel punto analizzati e le conclusioni così raggiunte, ai fini della seconda questione di ricerca. Lo sguardo qui si aprirà, oltre alla giurisprudenza della Corte di giustizia, anche alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani e ai rapporti tra quelle due Corti (e giurisprudenze). Ne discenderà un tentativo di ricostruzione unitaria del significato dell’autonomia del diritto UE, che tenga conto di entrambi gli ordini di relazioni tra la Carta e gli altri sistemi di tutela dei diritti fondamentali rilevanti, tanto verso l’interno (Stati membri), quanto verso l’esterno (CEDU). Gli esiti di quest’analisi consentiranno di riprendere in mano il tema di partenza e di ricondurre ad unità le conclusioni ad esso relative

Carta, CEDU e Costituzioni nazionali: un processo di codificazione tra autonomia, autopoiesi e international collaborative law

Bernardo Cortese
2019

Abstract

Lo studio affronta il tema del coordinamento tra diversi strumenti di codificazione in ambito di diritto internazionale, dell'Unione europea e nazionale, soffermandosi sui rapporti tra la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e i cataloghi di diritti che le si sovrappongono nello stesso ambito di riferimento: le Costituzioni degli Stati membri e la Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). La prospettiva dell'analisi tiene conto della duplice natura della Carta: strumento di diritto internazionale o internazionalizzato, in forza dell’art. 6, par. 1, TUE, ma al tempo stesso livello supremo dell’ordinamento dell’Unione quale ordinamento interindividuale. in questo contesto, è condotta anzitutto un’analisi del rapporto tra la Carta e i sistemi costituzionali degli Stati membri dell’UE chiedendosi in che senso la Carta possa dirsi uno strumento di codificazione di principi desumibili da quei sistemi costituzionali nazionali: se i principi costituzionali nazionali vengano in rilievo, nell’ambito della Carta, in quanto dati irrinunciabili a partire dai quali desumere la volontà dei singoli Stati membri, in quanto parti contraenti, nel momento dell’elevazione della Carta al valore dei Trattati, o se siano rilevanti solo se ed in quanto espressione di un approccio comune coerente con i caratteri fondamentali dell’ordinamento interindividuale dell’Unione. Successivamente si analizza il rapporto della Carta con la CEDU : in relazione al regime convenzionale che il tema della portata codificatoria della Carta assume con maggiore evidenza entrambe le dimensioni che ci interessa indagare, nel loro rapporto a volte contraddittorio: quella internazionale e quella della codificazione interna, relativa cioè ad un ordinamento interindividuale. Affrontando le questioni così poste ci si troverà, quasi inevitabilmente, a misurarsi con la nozione di autonomia del diritto dell’Unione.Come intendere tale autonomia? Come chiusura autoreferenziale, nell’ambito di una concezione autopoietica del diritto e del diritto dell’Unione europea in particolare? O come espressione di un fenomeno giuridico complesso, che ad una dimensione interindividuale originaria continua ad affiancare una permanente dimensione internazionale e che deve gestire i suoi rapporti con l’altro da sé (ordinamenti degli Stati membri, regimi internazionali) in una dimensione di diritto internazionale collaborativo? muovendo da un’analisi della giurisprudenza della Corte di giustizia, sarà possibile abbozzare alcune ipotesi di ricostruzione del rapporto tra il regime UE di tutela dei diritti fondamentali, quelli nazionali e quello convenzionale che consentano di dare un principio di risposta alla questione di ricerca principale: quella relativa alla natura del processo di codificazione insito nell’elevazione della Carta al rango di diritto primario. Si tratta però di risposte parziali, perché relative a due ambiti di rapporti differenti. Il passaggio successivo consiste nell’utilizzare i dati fino a quel punto analizzati e le conclusioni così raggiunte, ai fini della seconda questione di ricerca. Lo sguardo qui si aprirà, oltre alla giurisprudenza della Corte di giustizia, anche alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani e ai rapporti tra quelle due Corti (e giurisprudenze). Ne discenderà un tentativo di ricostruzione unitaria del significato dell’autonomia del diritto UE, che tenga conto di entrambi gli ordini di relazioni tra la Carta e gli altri sistemi di tutela dei diritti fondamentali rilevanti, tanto verso l’interno (Stati membri), quanto verso l’esterno (CEDU). Gli esiti di quest’analisi consentiranno di riprendere in mano il tema di partenza e di ricondurre ad unità le conclusioni ad esso relative
2019
LA CODIFICAZIONE NELL’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE E DELL’UNIONE EUROPEA / CODIFICATION IN INTERNATIONAL AND EUROPEAN UNION LAW
9788893915618
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11577/3308825
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