Si presenta del modello o metodo di ricerca partecipata in archeologia sviluppato dal team di archeologia medievale durante l'ultimo decenio in Italia settentrionale, delineandone le caratteristiche principali, il metodo e le problematiche. Si tratta di un metodo innovativo unico ci pare al momento in Italia che nasce dalla fusione delle esperienze di archeologia locale con i volontari che si sviluppano in Italia negli anni 1970 e 1980 e i progetti di community archaeology anglosassoni e permette di coinvolgere le comunità locali nell’individuazione, conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio. Il coinvolgimento attivo delle comunità nei progetti di ricerca va considerato inoltre non solo come un buon metodo per favorire la tutela, ma anche come un’opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale. Infine ci sono anche enormi benefici per gli studenti che partecipano a queste attività, per lo più legati all’apprendimento di conoscenze e competenze, raramente inserite negli odierni programmi accademici. Il metodo, concepito da A. Chavarria a partire di esperienze pregresse del team padovano include una fase di valutazione sociale (analisi degli stakeholders) e della potenzialità informativa del territorio (tramite analisi della documentazione storica, fotografica, cartografica e di remote sensing), una fase operativa sul campo (nel corso di summerschools di ricerca partecipata) e una fase di analisi e valutazione dell'impatto che le nostre azioni hanno favorito sul territorio. Il metodo ha già ispirato numerose repliche delle summerschools in Italia e all'estero.

La ricerca partecipata nell’archeologia del futuro

alejandra chavarria
2019

Abstract

Si presenta del modello o metodo di ricerca partecipata in archeologia sviluppato dal team di archeologia medievale durante l'ultimo decenio in Italia settentrionale, delineandone le caratteristiche principali, il metodo e le problematiche. Si tratta di un metodo innovativo unico ci pare al momento in Italia che nasce dalla fusione delle esperienze di archeologia locale con i volontari che si sviluppano in Italia negli anni 1970 e 1980 e i progetti di community archaeology anglosassoni e permette di coinvolgere le comunità locali nell’individuazione, conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio. Il coinvolgimento attivo delle comunità nei progetti di ricerca va considerato inoltre non solo come un buon metodo per favorire la tutela, ma anche come un’opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale. Infine ci sono anche enormi benefici per gli studenti che partecipano a queste attività, per lo più legati all’apprendimento di conoscenze e competenze, raramente inserite negli odierni programmi accademici. Il metodo, concepito da A. Chavarria a partire di esperienze pregresse del team padovano include una fase di valutazione sociale (analisi degli stakeholders) e della potenzialità informativa del territorio (tramite analisi della documentazione storica, fotografica, cartografica e di remote sensing), una fase operativa sul campo (nel corso di summerschools di ricerca partecipata) e una fase di analisi e valutazione dell'impatto che le nostre azioni hanno favorito sul territorio. Il metodo ha già ispirato numerose repliche delle summerschools in Italia e all'estero.
2019
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2019 CHAVARRIA CAPITALE CULTURALE.pdf

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