Indagare sul cambiamento dei sistemi grafici vuol dire in primo luogo porsi una domanda: quando si può dire che una scrittura è cambiata? Oppure, meglio, quando si può dire che si è passati da un sistema grafico a un altro? Se si fa un paragone con quanto avviene sul piano linguistico, è evidente che, per dire che un lingua è cambiata, non basta constatare che il suo vocabolario si è arricchito di parole nuove o, al contrario, si è fortemente ridotto. Lo stesso si può dire di un sistema grafico, che può arricchirsi di nuove forme (ad esempio varianti di lettera, più o meno rapide, come è avvenuto durante la prima età romana) oppure, al contrario, può vedere impoverirsi il proprio patrimonio morfologico senza che perciò si possa comunque dire che la scrittura è cambiata (come è avvenuto nelle scritture documentarie italiane fra X e XII secolo). La cosa è ancora più evidente qualora si prenda in considerazione ciò che concretamente fanno i singoli scriventi (o gruppi di scriventi all’interno di un dato ambiente), che possono muoversi con una certa libertà all’interno della realtà grafica di cui sono partecipi, senza che queste scelte individuali (o anche condivise) di per se stesse configurino un cambiamento più generale (ciò che è tipico, ad esempio di quelle che, non a caso, si chiamano fasi di transizione, perché giudicate da una prospettiva teleologica oppure, ancora meglio, di quelle che si indicano come tipizzazioni grafiche). Insomma, ci sembra che il cambio grafico vada inteso come fissazione irreversibile, come normalizzazione di una serie di fenomeni grafici, tale per cui non è più possibile un ritorno alle forme precedenti (salvo il caso che esso non si configuri come un ritorno programmatico a un sistema precedente). I meccanismi del cambiamento sono essi stessi un prodotto storico e storicamente determinati: ciò significa che il cambiamento avviene di volta in volta secondo modalità diverse e su piani diversi: nella relazione si riflette sui meccanismi del cambiamento prendendo in esame due snodi fondamentali della storia della scrittura latina: il passaggio al sistema grafico moderno e la restaurazione grafica umanistica.
Come cambia la scrittura
Giove' Nicoletta
2019
Abstract
Indagare sul cambiamento dei sistemi grafici vuol dire in primo luogo porsi una domanda: quando si può dire che una scrittura è cambiata? Oppure, meglio, quando si può dire che si è passati da un sistema grafico a un altro? Se si fa un paragone con quanto avviene sul piano linguistico, è evidente che, per dire che un lingua è cambiata, non basta constatare che il suo vocabolario si è arricchito di parole nuove o, al contrario, si è fortemente ridotto. Lo stesso si può dire di un sistema grafico, che può arricchirsi di nuove forme (ad esempio varianti di lettera, più o meno rapide, come è avvenuto durante la prima età romana) oppure, al contrario, può vedere impoverirsi il proprio patrimonio morfologico senza che perciò si possa comunque dire che la scrittura è cambiata (come è avvenuto nelle scritture documentarie italiane fra X e XII secolo). La cosa è ancora più evidente qualora si prenda in considerazione ciò che concretamente fanno i singoli scriventi (o gruppi di scriventi all’interno di un dato ambiente), che possono muoversi con una certa libertà all’interno della realtà grafica di cui sono partecipi, senza che queste scelte individuali (o anche condivise) di per se stesse configurino un cambiamento più generale (ciò che è tipico, ad esempio di quelle che, non a caso, si chiamano fasi di transizione, perché giudicate da una prospettiva teleologica oppure, ancora meglio, di quelle che si indicano come tipizzazioni grafiche). Insomma, ci sembra che il cambio grafico vada inteso come fissazione irreversibile, come normalizzazione di una serie di fenomeni grafici, tale per cui non è più possibile un ritorno alle forme precedenti (salvo il caso che esso non si configuri come un ritorno programmatico a un sistema precedente). I meccanismi del cambiamento sono essi stessi un prodotto storico e storicamente determinati: ciò significa che il cambiamento avviene di volta in volta secondo modalità diverse e su piani diversi: nella relazione si riflette sui meccanismi del cambiamento prendendo in esame due snodi fondamentali della storia della scrittura latina: il passaggio al sistema grafico moderno e la restaurazione grafica umanistica.Pubblicazioni consigliate
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