Il saggio riflette, dalla prospettiva degli studi visuali sulla razza, sulla pratica performativa del blackface, che in quanto appropriazione temporanea e visibilmente antimimetica, non realistica, di un’identità nera attraverso l’annerimento della pelle del volto fa indubbiamente parte del repertorio di filtri cognitivi che mediano l’alterità di cui scrive WjT Mitchell.
"Mettere in scena la razza. Visualità, autenticità e performance razziale"
Anna Scacchi
2018
Abstract
Il saggio riflette, dalla prospettiva degli studi visuali sulla razza, sulla pratica performativa del blackface, che in quanto appropriazione temporanea e visibilmente antimimetica, non realistica, di un’identità nera attraverso l’annerimento della pelle del volto fa indubbiamente parte del repertorio di filtri cognitivi che mediano l’alterità di cui scrive WjT Mitchell.File in questo prodotto:
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