A partire dal recente ritrovamento del testamento del figlio Girolamo da Carpi, in cui è descritta l’eredità grafica paterna, si è appresa l’esistenza di più quaderni (oltre al già noto taccuino romano allestito nel 1550-1553) in seguito dispersi. Preliminare è la ricognizione dei soggiorni dell’artista a Roma ricavabili da alcune date segnate su fogli che studiano opere presenti nell’urbe: il ferrarese copia la Scuola d’Atene di Raffaello nel 1525, l’Arco di Costantino nel 1531 e certamente il Marsia appartenuto al cardinale Della Valle nel 1553. Con questi appigli cronologici si precisa la datazione di molti fogli sciolti, accostabili a quelli datati per stile e formato, ed è possibile orientare future indagini sull’artista e sulla storia delle collezioni romane di antichità da lui visitate. L’artista sperimenta quasi tutte le tecniche grafiche adottate dagli allievi di Raffaello, come Polidoro, Giulio e Perino, e, oltre alla copia dall’antico e dal moderno, si dedica anche al disegno per soggetti emblematici, come rivela l’analisi di un foglio degli Uffizi. Di Polidoro copia un tratto di fregio perduto con putti e satiri, noto solo da uno studio preliminare autografo a Weimar e da copie altrui, qui per la prima volta collegato ad un nuovo insospettato segmento.
Girolamo da Carpi: Problems of Chronology, Technique, Sources, and Attribution
Pattanaro
2018
Abstract
A partire dal recente ritrovamento del testamento del figlio Girolamo da Carpi, in cui è descritta l’eredità grafica paterna, si è appresa l’esistenza di più quaderni (oltre al già noto taccuino romano allestito nel 1550-1553) in seguito dispersi. Preliminare è la ricognizione dei soggiorni dell’artista a Roma ricavabili da alcune date segnate su fogli che studiano opere presenti nell’urbe: il ferrarese copia la Scuola d’Atene di Raffaello nel 1525, l’Arco di Costantino nel 1531 e certamente il Marsia appartenuto al cardinale Della Valle nel 1553. Con questi appigli cronologici si precisa la datazione di molti fogli sciolti, accostabili a quelli datati per stile e formato, ed è possibile orientare future indagini sull’artista e sulla storia delle collezioni romane di antichità da lui visitate. L’artista sperimenta quasi tutte le tecniche grafiche adottate dagli allievi di Raffaello, come Polidoro, Giulio e Perino, e, oltre alla copia dall’antico e dal moderno, si dedica anche al disegno per soggetti emblematici, come rivela l’analisi di un foglio degli Uffizi. Di Polidoro copia un tratto di fregio perduto con putti e satiri, noto solo da uno studio preliminare autografo a Weimar e da copie altrui, qui per la prima volta collegato ad un nuovo insospettato segmento.Pubblicazioni consigliate
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