Scopo del lavoro Le cadute in ospedale meritano una particolare attenzione per la loro frequenza e perché provocano un aumento della disabilità, delle giornate di ricovero, dei decessi e peggioramento della qualità di vita. La valutazione del rischio di caduta, sia nel paziente adulto che anziano, può risultare utile per tutelare la salute e la sicurezza del paziente. E’ stata pertanto elaborata una procedura aziendaleispirata alle linee guida NICE e basata sull’analisi di fattori ambientali ed individualicon un approccio multidisciplinare e multi professionale. Alla luce di quanto sopra, scopi dello studiosono: 1) valutare gli eventi caduta segnalati in relazione ai fattori di rischio;2) verificare l’approccio aziendale metodologico proposto. Materiali e metodi Si è condotto uno studio osservazionale sulle cadute segnalate in 2 presidi ospedalieri aziendali dell’AULSS6 Euganea (PO Sant’Antonio e PO Piove di Sacco) nel periodo 1.1.2014 - 30.04.2018. La segnalazione è stata effettuatasecondo una procedura aziendale adottante un approccio multidisciplinare e multifattoriale in base alle linee guida NICE pur mantenendo la scala Stratify. La scheda di rilevazione “evento caduta”,compilata a cura del personale di comparto e medico, contiene dati anagrafici, tipologia di ricovero, dati relativi ai fattori di rischio, ai piani di prevenzione eventuali posti in essere, alle modalità e conseguenze della caduta, agli interventi effettuati e alla necessità di follow-up. I dati disponibili sono stati inseriti in un database e sono stati analizzati dopo controllo di qualità. Risultati Sono state raccolte 607 segnalazioni di cadute (n=77 nel 2014,n=182 nel 2017,+136,6%) con coinvolgimento di soggetti di età ≥ 65 anni nel 76,9% e ≥ di 80 nel 40,5% dei casi, di genere maschile nel 57,6% (347vs255) con caduta durante ricovero ordinario nel 92% dei casi. Il 64,7% (n=360) delle segnalazioni ha riguardato una persona a rischio caduta. Nel 28,5% (n=173) e nel 17,6% (n=107) dei casi è stato rispettivamente adottato un piano di prevenzione universale ed individuale delle cadute; nel 17,2% (n=105) dei casi non è stato adottato alcun piano di prevenzione, nel 36,5% (n=222) dei casi non è stata compilata la variabile relativa all’adozione di un piano di prevenzione.Il 66,9% delle segnalazioni ha riguardato soggetti in polifarmacoterapia. Il 68,5% delle cadutesi sono verificate nella stanza di degenza. Relativamente alla modalitàdi accadimento il 43,4% dei pazientiè caduto da posizione eretta e il 18,3%dal letto senza spondine. Per quanto riguarda il meccanismo della caduta, il 34,5% dei soggetti è scivolato e in merito alla dinamica, il 26,9% dei pazienti stava scendendo dal letto, mentre il 21,7% stava camminando. Nell’8,3% dei casivi era stata una pregressa caduta durante il ricovero e nell’1,3% 2 o più cadute. In riferimento alle cause intrinseche individuali, il 38,1%dei soggetti per i quali è disponibile il dato (n=312) è risultato affetto da un deterioramento cognitivo, il 49,7% è risultato interessato da instabilità dell’andatura/deficit funzionali motori e il 28,2%erain trattamento con psicofarmaci. L’analisi multivariata ha evidenziato un rischio più elevato di caduta con danno in soggetti con anamnesi di pregressa caduta ed instabilità di andatura rispetto a soggetti con pregresse cadute ma non instabilità (OR=5,61, 95% CI (1,06-29,8)); i soggetti con sola instabilità dell’andatura sono risultati meno a rischio di caduta con danno rispetto a soggetti negativi per pregresse cadute ed instabilità dell’andatura (OR=0,46, 95% CI (0,25-0,84)). Conclusioni I risultati dello studio dimostrano una sensibilizzazione degli operatori alla tematica con incremento del numero di segnalazioni successivo all’implementazione delle strategie di prevenzione/gestione aziendali. L’analisi dei dati con incremento del rischio caduta associato a coesistenza di pregresse cadute ed instabilità dell’andatura conferma precedenti dati della letteratura. Il ruolo rilevante di questi fattori di rischio deve essere attentamente considerato dai sanitari nell’adozione di piani di prevenzione universale ed individuale. La mancata adozione di piani di prevenzione o l’omessa compilazione della variabile relativa all’adozione di un piano di prevenzione può avere conseguenze sul piano clinico e medico-legale ed induce a riflettere sulla necessità di mantenere un livello costante di sensibilizzazione/formazione del personale sanitario. Bibliografia Coordinamento Regionale controlli sanitari appropriatezza, liste di attesa e sicurezza del paziente “Documento di indirizzo per la prevenzione delle cadute nelle strutture sanitarie”, 28 Gennaio 2015 Prot. 36772. Dipartimento della programmazione e dell’ordinamento del SSN - Direzione generale della programmazione “Raccomandazione per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie”, Raccomandazione n. 13, novembre 2011. National Institute of Clinical Excellence (NICE), The assessment and prevention of falls in older people, Clinical Guideline 21 – England, 2013. www.nice.org.uk. PerellKL.JGerontol, 2001, 56(12) M761-6 EuGMS T&F Group, JAMDA 2018(2)
IL FENOMENO CADUTE IN OSPEDALE: UN’APPOSITA SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELL’EVENTO
Giulia Mazzarolo
;Carla Destro
;Claudio Terranova
;Michele Tonon
;Vincenzo Baldo
;Stefania Maggi
2018
Abstract
Scopo del lavoro Le cadute in ospedale meritano una particolare attenzione per la loro frequenza e perché provocano un aumento della disabilità, delle giornate di ricovero, dei decessi e peggioramento della qualità di vita. La valutazione del rischio di caduta, sia nel paziente adulto che anziano, può risultare utile per tutelare la salute e la sicurezza del paziente. E’ stata pertanto elaborata una procedura aziendaleispirata alle linee guida NICE e basata sull’analisi di fattori ambientali ed individualicon un approccio multidisciplinare e multi professionale. Alla luce di quanto sopra, scopi dello studiosono: 1) valutare gli eventi caduta segnalati in relazione ai fattori di rischio;2) verificare l’approccio aziendale metodologico proposto. Materiali e metodi Si è condotto uno studio osservazionale sulle cadute segnalate in 2 presidi ospedalieri aziendali dell’AULSS6 Euganea (PO Sant’Antonio e PO Piove di Sacco) nel periodo 1.1.2014 - 30.04.2018. La segnalazione è stata effettuatasecondo una procedura aziendale adottante un approccio multidisciplinare e multifattoriale in base alle linee guida NICE pur mantenendo la scala Stratify. La scheda di rilevazione “evento caduta”,compilata a cura del personale di comparto e medico, contiene dati anagrafici, tipologia di ricovero, dati relativi ai fattori di rischio, ai piani di prevenzione eventuali posti in essere, alle modalità e conseguenze della caduta, agli interventi effettuati e alla necessità di follow-up. I dati disponibili sono stati inseriti in un database e sono stati analizzati dopo controllo di qualità. Risultati Sono state raccolte 607 segnalazioni di cadute (n=77 nel 2014,n=182 nel 2017,+136,6%) con coinvolgimento di soggetti di età ≥ 65 anni nel 76,9% e ≥ di 80 nel 40,5% dei casi, di genere maschile nel 57,6% (347vs255) con caduta durante ricovero ordinario nel 92% dei casi. Il 64,7% (n=360) delle segnalazioni ha riguardato una persona a rischio caduta. Nel 28,5% (n=173) e nel 17,6% (n=107) dei casi è stato rispettivamente adottato un piano di prevenzione universale ed individuale delle cadute; nel 17,2% (n=105) dei casi non è stato adottato alcun piano di prevenzione, nel 36,5% (n=222) dei casi non è stata compilata la variabile relativa all’adozione di un piano di prevenzione.Il 66,9% delle segnalazioni ha riguardato soggetti in polifarmacoterapia. Il 68,5% delle cadutesi sono verificate nella stanza di degenza. Relativamente alla modalitàdi accadimento il 43,4% dei pazientiè caduto da posizione eretta e il 18,3%dal letto senza spondine. Per quanto riguarda il meccanismo della caduta, il 34,5% dei soggetti è scivolato e in merito alla dinamica, il 26,9% dei pazienti stava scendendo dal letto, mentre il 21,7% stava camminando. Nell’8,3% dei casivi era stata una pregressa caduta durante il ricovero e nell’1,3% 2 o più cadute. In riferimento alle cause intrinseche individuali, il 38,1%dei soggetti per i quali è disponibile il dato (n=312) è risultato affetto da un deterioramento cognitivo, il 49,7% è risultato interessato da instabilità dell’andatura/deficit funzionali motori e il 28,2%erain trattamento con psicofarmaci. L’analisi multivariata ha evidenziato un rischio più elevato di caduta con danno in soggetti con anamnesi di pregressa caduta ed instabilità di andatura rispetto a soggetti con pregresse cadute ma non instabilità (OR=5,61, 95% CI (1,06-29,8)); i soggetti con sola instabilità dell’andatura sono risultati meno a rischio di caduta con danno rispetto a soggetti negativi per pregresse cadute ed instabilità dell’andatura (OR=0,46, 95% CI (0,25-0,84)). Conclusioni I risultati dello studio dimostrano una sensibilizzazione degli operatori alla tematica con incremento del numero di segnalazioni successivo all’implementazione delle strategie di prevenzione/gestione aziendali. L’analisi dei dati con incremento del rischio caduta associato a coesistenza di pregresse cadute ed instabilità dell’andatura conferma precedenti dati della letteratura. Il ruolo rilevante di questi fattori di rischio deve essere attentamente considerato dai sanitari nell’adozione di piani di prevenzione universale ed individuale. La mancata adozione di piani di prevenzione o l’omessa compilazione della variabile relativa all’adozione di un piano di prevenzione può avere conseguenze sul piano clinico e medico-legale ed induce a riflettere sulla necessità di mantenere un livello costante di sensibilizzazione/formazione del personale sanitario. Bibliografia Coordinamento Regionale controlli sanitari appropriatezza, liste di attesa e sicurezza del paziente “Documento di indirizzo per la prevenzione delle cadute nelle strutture sanitarie”, 28 Gennaio 2015 Prot. 36772. Dipartimento della programmazione e dell’ordinamento del SSN - Direzione generale della programmazione “Raccomandazione per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie”, Raccomandazione n. 13, novembre 2011. National Institute of Clinical Excellence (NICE), The assessment and prevention of falls in older people, Clinical Guideline 21 – England, 2013. www.nice.org.uk. PerellKL.JGerontol, 2001, 56(12) M761-6 EuGMS T&F Group, JAMDA 2018(2)Pubblicazioni consigliate
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