In anni recenti il sito di Tebtynis (Fayum meridionale, Egitto) ha catalizzato le attenzioni di un’équipe multidisciplinare dell’Università degli Studi di Padova. I lavori hanno preso avvio dalla rilettura ragionata della documentazione d’archivio relativa agli scavi Anti (1930-1936) e si sono spinti fino ai rapporti con gli archivi correlati, allo studio dei reperti, alle analisi territoriali tramite telerilevamento e all’indagine archeometrica dei materiali vetrosi rinvenuti nel sito. Questo contributo intende affrontare lo studio degli impianti artigianali identificati nel temenos del tempio di Soknebtynis, con particolare attenzione a quelli correlati alla manifattura di materiali vetrosi, mettendo in rete i dati raccolti ed elaborati attraverso le metodologie sopra elencate. La documentazione d’archivio ha infatti consentito di ri-localizzare con certezza una serie di officine attive nel tempio durante l’epoca greco-romana, tra le quali particolare rilevanza riveste quella relativa alla produzione di mobilio liturgico intarsiato in vetro. Inoltre la comparazione delle piante e delle fotografie aeree storiche con i moderni dati multispettrali da satellite ha reso possibile meglio indagare gli assetti topografici e planimetrici delle strutture. Ciò ha permesso di proporre confronti con analoghi impianti rinvenuti in siti coevi e dunque di meglio contestualizzare le strutture nell’ambito crono-culturale di riferimento. Le indagini archeometriche stanno poi consentendo di approfondire tematiche legate ai processi produttivi e al know-how relativo al reperimento delle materie prime e alle trasformazioni pirotecologiche impiegate dagli artigiani del vetro nell’Egitto tolemaico. Questo tipo di manifattura è infatti caratterizzata da un grado di specializzazione estremamente elevato, come dimostra la complessità dei materiali rinvenuti nel corso degli scavi Anti conservati al Museo Egizio di Torino e al Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte dell’Università di Padova, che sono attualmente in corso di studio. L’approccio multidisciplinare impiegato discende dalla consapevolezza che soltanto l’impiego di una prospettiva integrata, dal micro al macro, dalla storia degli studi alle nuove frontiere della ricerca archeometrica può consentire, in definitiva, una più accurata comprensione delle problematiche socio-economiche e tecnico-produttive connesse alla presenza di officine all’interno delle strutture santuariali di epoca greco-romana in Egitto.
Crafts in the temple: the Ptolemaic inlay workshop in the Soknebtynis sanctuary
Cinzia Bettineschi
;Giulia Deotto;Ian Begg;Ivana Angelini;Gianmario Molin;Paola Zanovello
2018
Abstract
In anni recenti il sito di Tebtynis (Fayum meridionale, Egitto) ha catalizzato le attenzioni di un’équipe multidisciplinare dell’Università degli Studi di Padova. I lavori hanno preso avvio dalla rilettura ragionata della documentazione d’archivio relativa agli scavi Anti (1930-1936) e si sono spinti fino ai rapporti con gli archivi correlati, allo studio dei reperti, alle analisi territoriali tramite telerilevamento e all’indagine archeometrica dei materiali vetrosi rinvenuti nel sito. Questo contributo intende affrontare lo studio degli impianti artigianali identificati nel temenos del tempio di Soknebtynis, con particolare attenzione a quelli correlati alla manifattura di materiali vetrosi, mettendo in rete i dati raccolti ed elaborati attraverso le metodologie sopra elencate. La documentazione d’archivio ha infatti consentito di ri-localizzare con certezza una serie di officine attive nel tempio durante l’epoca greco-romana, tra le quali particolare rilevanza riveste quella relativa alla produzione di mobilio liturgico intarsiato in vetro. Inoltre la comparazione delle piante e delle fotografie aeree storiche con i moderni dati multispettrali da satellite ha reso possibile meglio indagare gli assetti topografici e planimetrici delle strutture. Ciò ha permesso di proporre confronti con analoghi impianti rinvenuti in siti coevi e dunque di meglio contestualizzare le strutture nell’ambito crono-culturale di riferimento. Le indagini archeometriche stanno poi consentendo di approfondire tematiche legate ai processi produttivi e al know-how relativo al reperimento delle materie prime e alle trasformazioni pirotecologiche impiegate dagli artigiani del vetro nell’Egitto tolemaico. Questo tipo di manifattura è infatti caratterizzata da un grado di specializzazione estremamente elevato, come dimostra la complessità dei materiali rinvenuti nel corso degli scavi Anti conservati al Museo Egizio di Torino e al Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte dell’Università di Padova, che sono attualmente in corso di studio. L’approccio multidisciplinare impiegato discende dalla consapevolezza che soltanto l’impiego di una prospettiva integrata, dal micro al macro, dalla storia degli studi alle nuove frontiere della ricerca archeometrica può consentire, in definitiva, una più accurata comprensione delle problematiche socio-economiche e tecnico-produttive connesse alla presenza di officine all’interno delle strutture santuariali di epoca greco-romana in Egitto.Pubblicazioni consigliate
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