Il lavoro considera il rapporto tra ll concetto di vulnerabilità, assunto secondo la versione proposta dalla concezione ontologica, e il paradigma dei diritti umani, considerato sia con riferimento alle teorie dei diritti, ai processi di evoluzione dei diritti e ad alcuni aspetti del ragionamento giuridico emergente nella loro applicazione da parte della Corte di Strasburgo. L'analisi prende in considerazione le implicazioni dell'impiego della categoria di vulnerabilità in senso ontologico nel campo dei diritti umani, difendendola dalla critica di eccessiva indeterminatezza e irrilevanza pratica. Si sostiene, nel lavoro, che, proprio nell’accezione ontologica, la nozione di vulnerabilità è prima facie idonea a perseguire gli obiettivi connessi ai diritti umani, fondamentalmente in virtù del peso in essa rivestito dall’elemento relazionale. Essa consente di esplicitare e concretizzare la logica della correlatività tra diritti e doveri: muovendo dal presupposto per cui ascrivere un diritto ad un soggetto implica necessariamente ascrivere uno o più doveri correlativi ad altri soggetti. Per ravvisare, entro i titolari di un diritto, una condizione di vulnerabilità è necessario avere già individuato i titolari dei doveri correlativi ed il contenuto di tali doveri. Inoltre. Nel sottolineare l’importanza dei doveri correlativi, l’approccio fondato sulla concezione ontologica della vulnerabilità ne sottolinea anche le dimensioni preventiva e proattiva.
Vulnerabilità e qualificazione del soggetto: implicazioni per il paradigma dei diritti umani
Pariotti, Elena
2018
Abstract
Il lavoro considera il rapporto tra ll concetto di vulnerabilità, assunto secondo la versione proposta dalla concezione ontologica, e il paradigma dei diritti umani, considerato sia con riferimento alle teorie dei diritti, ai processi di evoluzione dei diritti e ad alcuni aspetti del ragionamento giuridico emergente nella loro applicazione da parte della Corte di Strasburgo. L'analisi prende in considerazione le implicazioni dell'impiego della categoria di vulnerabilità in senso ontologico nel campo dei diritti umani, difendendola dalla critica di eccessiva indeterminatezza e irrilevanza pratica. Si sostiene, nel lavoro, che, proprio nell’accezione ontologica, la nozione di vulnerabilità è prima facie idonea a perseguire gli obiettivi connessi ai diritti umani, fondamentalmente in virtù del peso in essa rivestito dall’elemento relazionale. Essa consente di esplicitare e concretizzare la logica della correlatività tra diritti e doveri: muovendo dal presupposto per cui ascrivere un diritto ad un soggetto implica necessariamente ascrivere uno o più doveri correlativi ad altri soggetti. Per ravvisare, entro i titolari di un diritto, una condizione di vulnerabilità è necessario avere già individuato i titolari dei doveri correlativi ed il contenuto di tali doveri. Inoltre. Nel sottolineare l’importanza dei doveri correlativi, l’approccio fondato sulla concezione ontologica della vulnerabilità ne sottolinea anche le dimensioni preventiva e proattiva.Pubblicazioni consigliate
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