Le comunicazioni ferroviarie tra la pianura Padana e la Mitteleuropa si sono svolte sempre attraverso l'arco alpino seguendo le due arterie principali del Brennero, in direzione nord, e della Pontebbana verso nord-est. Questo sistema ferroviario è stato caratterizzato da tracciati sviluppati in superficie con andamenti planimetrici ed altimetrici molto complessi, che hanno richiesto la realizzazione di numerosi ponti, fino alla fine del Novecento, quando vennero realizzate le gallerie di valico. Come molte altre infrastrutture dedicate ai trasporti sono state oggetto di continue trasformazioni, dettate dal rapido progresso dei mezzi. Questo ha comportato la dismissione di intere linee o di parti di esse, dal sedime ferroviario agli edifici per i viaggiatori e per le merci, che sono andate ad aumentare la ricchezza del patrimonio di archeologia industriale del territorio, aprendo però la questione sul loro recupero e sulla loro valorizzazione. La ricerca si è concentrata sulla linea Pontebbana e su alcuni dei suoi ponti, che costituiscono un interessante patrimonio dell'ingegneria italiana: la loro presenza costituisce infatti una testimonianza importantissima della cultura progettuale e costruttiva dell'ingegneria otto e novecentesca, e delle trasformazioni antropiche che hanno interessato anche la montagna, pur con modalità differenti dalla pianura, oltre che un elemento fondamentale per la comprensione della stratificazione del paesaggio alpino.

I ponti della ferrovia Pontebbana in Friuli: il riutilizzo delle infrastrutture storiche e il loro significato

Croatto Giorgio
Membro del Collaboration Group
;
Turrini Umberto
Membro del Collaboration Group
;
Bertolazzi Angelo
Membro del Collaboration Group
2018

Abstract

Le comunicazioni ferroviarie tra la pianura Padana e la Mitteleuropa si sono svolte sempre attraverso l'arco alpino seguendo le due arterie principali del Brennero, in direzione nord, e della Pontebbana verso nord-est. Questo sistema ferroviario è stato caratterizzato da tracciati sviluppati in superficie con andamenti planimetrici ed altimetrici molto complessi, che hanno richiesto la realizzazione di numerosi ponti, fino alla fine del Novecento, quando vennero realizzate le gallerie di valico. Come molte altre infrastrutture dedicate ai trasporti sono state oggetto di continue trasformazioni, dettate dal rapido progresso dei mezzi. Questo ha comportato la dismissione di intere linee o di parti di esse, dal sedime ferroviario agli edifici per i viaggiatori e per le merci, che sono andate ad aumentare la ricchezza del patrimonio di archeologia industriale del territorio, aprendo però la questione sul loro recupero e sulla loro valorizzazione. La ricerca si è concentrata sulla linea Pontebbana e su alcuni dei suoi ponti, che costituiscono un interessante patrimonio dell'ingegneria italiana: la loro presenza costituisce infatti una testimonianza importantissima della cultura progettuale e costruttiva dell'ingegneria otto e novecentesca, e delle trasformazioni antropiche che hanno interessato anche la montagna, pur con modalità differenti dalla pianura, oltre che un elemento fondamentale per la comprensione della stratificazione del paesaggio alpino.
2018
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