In questo breve contributo proveremo ad applicare in via sperimentale la chiave interpretativa della prossimità all’analisi del lavoro di campo cercando di capire come noi ricercatori abbiamo vissuto l’avvicinamento ad altri territori, quali opportunità e problemi ne sono derivati e le conseguenti ricadute nella costruzione della conoscenza. Il lavoro sul campo si configura come “prossimità geografica temporanea” (Torre e Rallet, 2005) in cui si condividono uno spazio e un tempo definiti con gli attori e i territori della propria ricerca. Esso rappresenta un “potenziale di prossimità” (Torre, 2014) che, a seconda delle modalità di interazione tra il ricercatore e il territorio, può o meno essere attivato per l’acquisizione delle conoscenze.
Prossimità e lavoro di campo: quando e come il “dove” conta…
Bertoncin M.;Pase A.;Quatrida D.
2019
Abstract
In questo breve contributo proveremo ad applicare in via sperimentale la chiave interpretativa della prossimità all’analisi del lavoro di campo cercando di capire come noi ricercatori abbiamo vissuto l’avvicinamento ad altri territori, quali opportunità e problemi ne sono derivati e le conseguenti ricadute nella costruzione della conoscenza. Il lavoro sul campo si configura come “prossimità geografica temporanea” (Torre e Rallet, 2005) in cui si condividono uno spazio e un tempo definiti con gli attori e i territori della propria ricerca. Esso rappresenta un “potenziale di prossimità” (Torre, 2014) che, a seconda delle modalità di interazione tra il ricercatore e il territorio, può o meno essere attivato per l’acquisizione delle conoscenze.File | Dimensione | Formato | |
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