L’obiettivo del presente lavoro è di approfondire e di indagare le cause del disagio e del malessere in ambito organizzativo anche in riferimento agli ultimi casi presentati dai mass media. L’attenzione è focalizzata sul fenomeno del mobbing, una forma di persecuzione non nuova che però molti in passato hanno subito in silenzio, sia perché i suoi effetti venivano sottovalutati sia per la mancanza di indagini empiriche. Oggi, grazie a una più diffusa cultura psicologica e legale, un numero crescente di persone comprende che esistono forme di persecuzione, esplicite e non, che possono danneggiarle psicologicamente. La comunicazione organizzativa è la disciplina che si occupa di studiare la complessa relazione tra processi comunicativi e vita organizzativa, cercando di superare la versione contrapposta e antagonista di tali ambiti (Tessarolo, 2010). L’organizzazione è data da un insieme di persone che si ‘mettono assieme’ in modo strutturato per svolgere un’attività. Le organizzazioni non sono pertanto semplici contenitori di individui, ma veri e propri contesti di socialità nei quali le persone fanno esperienza di una molteplicità di situazioni, problemi, sentimenti ed emozioni. Le relazioni sul luogo di lavoro, per la complessità delle interazioni che le caratterizzano nonché per l’importanza socialmente attribuita al lavoro nella vita delle persone, sono caratterizzate in modo rilevante da problemi di convivenza che possono facilmen¬te sfociare in manifestazioni di violenza più o meno subdola. Nel mondo del lavoro la violenza psicologica ha come presupposti l’arrivismo, il potere senza competenza, il pettegolezzo, l’emarginazione, l’alienazione, la minaccia di perdere quella che, a volte, è l’unica fonte di reddito (Oliverio Ferraris, 2007). Un processo persecutorio come quello del mobbing incide sulla vita affettiva di chi ne è vittima; per questo è importante una diffusa consapevolezza e una sensibilizzazione sul tema non solo all’interno delle organizzazioni aziendali, ma anche nella collettività, così da prevenire il senso di abbandono e autocolpevolizzazione che tende a colpire chi si trova sottoposto a costanti vessazioni sul lavoro.

Il mobbing in azienda: la comunicazione organizzativa disfunzionale

MAERAN, ROBERTA;
2016

Abstract

L’obiettivo del presente lavoro è di approfondire e di indagare le cause del disagio e del malessere in ambito organizzativo anche in riferimento agli ultimi casi presentati dai mass media. L’attenzione è focalizzata sul fenomeno del mobbing, una forma di persecuzione non nuova che però molti in passato hanno subito in silenzio, sia perché i suoi effetti venivano sottovalutati sia per la mancanza di indagini empiriche. Oggi, grazie a una più diffusa cultura psicologica e legale, un numero crescente di persone comprende che esistono forme di persecuzione, esplicite e non, che possono danneggiarle psicologicamente. La comunicazione organizzativa è la disciplina che si occupa di studiare la complessa relazione tra processi comunicativi e vita organizzativa, cercando di superare la versione contrapposta e antagonista di tali ambiti (Tessarolo, 2010). L’organizzazione è data da un insieme di persone che si ‘mettono assieme’ in modo strutturato per svolgere un’attività. Le organizzazioni non sono pertanto semplici contenitori di individui, ma veri e propri contesti di socialità nei quali le persone fanno esperienza di una molteplicità di situazioni, problemi, sentimenti ed emozioni. Le relazioni sul luogo di lavoro, per la complessità delle interazioni che le caratterizzano nonché per l’importanza socialmente attribuita al lavoro nella vita delle persone, sono caratterizzate in modo rilevante da problemi di convivenza che possono facilmen¬te sfociare in manifestazioni di violenza più o meno subdola. Nel mondo del lavoro la violenza psicologica ha come presupposti l’arrivismo, il potere senza competenza, il pettegolezzo, l’emarginazione, l’alienazione, la minaccia di perdere quella che, a volte, è l’unica fonte di reddito (Oliverio Ferraris, 2007). Un processo persecutorio come quello del mobbing incide sulla vita affettiva di chi ne è vittima; per questo è importante una diffusa consapevolezza e una sensibilizzazione sul tema non solo all’interno delle organizzazioni aziendali, ma anche nella collettività, così da prevenire il senso di abbandono e autocolpevolizzazione che tende a colpire chi si trova sottoposto a costanti vessazioni sul lavoro.
2016
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