La ricerca qui presentata riguarda le famiglie ricomposte giunte in valutazione per l’adozione ex art 44 lett. b legge n. 184/1983 all’équipe Adozioni dell’ex Ulss 16 di Padova dal 2001 al 2015. Si tratta di 48 nuclei familiari. La metà circa formati da coppie miste. Con riferimento a queste ultime, il lavoro evidenzia come emerga una dimensione "tradizionale" della famiglia, a differenza di quanto avviene in quelle italiane, in cui prevale la relazione "affettiva", sia nella dimensione di coppia sia in quella genitoriale. L’analisi del campione rileva importanti differenze tra i due gruppi. Segnaliamo, tra quelle più significative, la diversa modalità di costituzione della coppia ricomposta ed il tempo di separazione dalla madre subito dai bambini nelle situazioni di migrazione rispetto ai figli delle donne italiane. Tutto ciò crea le basi per modalità di relazioni familiari profondamente diverse. Da qui la necessità di interrogarsi sulla capacità degli operatori di leggere queste differenze all’interno di nuove categorie mentali, dando rilevanza alle variabili culturali e riconoscendo anche il valore ed il funzionamento di questi modelli nella relazione genitori-figli.
Il Servizio Adozioni di fronte alla valutazione delle famiglie ricomposte
Segatto Barbara
2017
Abstract
La ricerca qui presentata riguarda le famiglie ricomposte giunte in valutazione per l’adozione ex art 44 lett. b legge n. 184/1983 all’équipe Adozioni dell’ex Ulss 16 di Padova dal 2001 al 2015. Si tratta di 48 nuclei familiari. La metà circa formati da coppie miste. Con riferimento a queste ultime, il lavoro evidenzia come emerga una dimensione "tradizionale" della famiglia, a differenza di quanto avviene in quelle italiane, in cui prevale la relazione "affettiva", sia nella dimensione di coppia sia in quella genitoriale. L’analisi del campione rileva importanti differenze tra i due gruppi. Segnaliamo, tra quelle più significative, la diversa modalità di costituzione della coppia ricomposta ed il tempo di separazione dalla madre subito dai bambini nelle situazioni di migrazione rispetto ai figli delle donne italiane. Tutto ciò crea le basi per modalità di relazioni familiari profondamente diverse. Da qui la necessità di interrogarsi sulla capacità degli operatori di leggere queste differenze all’interno di nuove categorie mentali, dando rilevanza alle variabili culturali e riconoscendo anche il valore ed il funzionamento di questi modelli nella relazione genitori-figli.Pubblicazioni consigliate
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