La storia della musica in territorio veneto viene solitamente identificata tout court con gli straordinari livelli artistici raggiunti a Venezia tra il XVI e il XVIII secolo. In realtà essa affonda le radici nell’Alto Medioevo, continuamente alimentata e rinnovata dalla capacità delle città, come pure dei centri minori, di interagire con le più significative esperienze italiane ed europee. Se, infatti, l’identità musicale veneta ha avuto origine all’interno della prospettiva universalistica della Chiesa e del potere imperiale, essa è poi cresciuta sotto la spinta delle relazioni internazionali favorite dall’Università di Padova, ma anche dai Comuni, dalle Signorie (Carraresi, da Camino, Della Scala) e, quindi, dalla Repubblica di Venezia, che sui rapporti con le altre culture ha costruito la propria egemonia. Il contesto dinamico, aperto al confronto con tradizioni e realtà culturali diverse, ha stimolato la circolazione di musicisti, teorici, cantori e strumentisti, moltiplicando le occasioni sia per diffondere i repertori locali sia per assimilare le esperienze esterne secondo autonomi criteri estetici. Si spiega così la funzione che, fin dal Medioevo, la musica veneta ha svolto nel panorama internazionale delle arti.
Musica universa universis
Antonio Lovato
2017
Abstract
La storia della musica in territorio veneto viene solitamente identificata tout court con gli straordinari livelli artistici raggiunti a Venezia tra il XVI e il XVIII secolo. In realtà essa affonda le radici nell’Alto Medioevo, continuamente alimentata e rinnovata dalla capacità delle città, come pure dei centri minori, di interagire con le più significative esperienze italiane ed europee. Se, infatti, l’identità musicale veneta ha avuto origine all’interno della prospettiva universalistica della Chiesa e del potere imperiale, essa è poi cresciuta sotto la spinta delle relazioni internazionali favorite dall’Università di Padova, ma anche dai Comuni, dalle Signorie (Carraresi, da Camino, Della Scala) e, quindi, dalla Repubblica di Venezia, che sui rapporti con le altre culture ha costruito la propria egemonia. Il contesto dinamico, aperto al confronto con tradizioni e realtà culturali diverse, ha stimolato la circolazione di musicisti, teorici, cantori e strumentisti, moltiplicando le occasioni sia per diffondere i repertori locali sia per assimilare le esperienze esterne secondo autonomi criteri estetici. Si spiega così la funzione che, fin dal Medioevo, la musica veneta ha svolto nel panorama internazionale delle arti.Pubblicazioni consigliate
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