La ricerca si propone di analizzare le determinanti di due comportamenti di risparmio energetico negli ambienti di lavoro, prendendo a riferimento il modello della TPB (Ajzen, 1991) estesa con la forza dell’abitudine. I comportamenti sono: spegnere le luci quando non sono indispensabili nell’ambiente di lavoro e spegnere completamente gli apparecchi elettronici senza lasciarli in stand-by alla fine di una giornata di lavoro. Gli obiettivi sono: a) testare la TPB considerando come target due comportamenti di risparmio energetico sul luogo di lavoro; b) valutare gli effetti diretti e indiretti dell’abitudine sull’intenzione e sul comportamento; c) analizzare gli effetti di moderazione dell’abitudine sulle relazioni previste nella TPB. È stato condotto uno studio longitudinale. Al Tempo 1, i questionari contenevano misure dell'intenzione, dei suoi antecedenti e dell’abitudine misurata con il Self-report Habit Index, Verplanken e Orbell (2003); al Tempo 2, i due comportamenti di risparmio energetico auto-riferiti. È stato coinvolto un campione di convenienza composto da 295 lavoratori (età media 40.27 anni). Nelle analisi di regressione gerarchica al primo step sono stati inseriti i costrutti della TPB; al secondo è stata inserita l’abitudine; al terzo, le interazioni tra l’abitudine e i costrutti della TPB. I risultati mostrano che la TPB risulta confermata per entrambi i comportamenti; l’abitudine incrementa il suo potere predittivo (del 5-9% per l'intenzione e dell’1% per il comportamento) ed ha effetti indipendenti sull’intenzione, per entrambi i comportamenti, e sul comportamento di spegnere le luci. Poche interazioni sono risultate significative: l’abitudine modera la relazione tra controllo comportamentale percepito e intenzione di spegnere le luci, tra atteggiamento valutativo, norma soggettiva e intenzione di spegnere gli apparecchi. L’abitudine ha un ruolo importante nel prevedere le intenzioni di risparmiare energia e agisce sia come moderatore sia come predittore aggiuntivo.
Il risparmio di energia in ambienti di lavoro. Il ruolo dell’abitudine nella Teoria del Comportamento Pianificato (TPB)
Canova Luigina
;Anna Maria manganelli
2016
Abstract
La ricerca si propone di analizzare le determinanti di due comportamenti di risparmio energetico negli ambienti di lavoro, prendendo a riferimento il modello della TPB (Ajzen, 1991) estesa con la forza dell’abitudine. I comportamenti sono: spegnere le luci quando non sono indispensabili nell’ambiente di lavoro e spegnere completamente gli apparecchi elettronici senza lasciarli in stand-by alla fine di una giornata di lavoro. Gli obiettivi sono: a) testare la TPB considerando come target due comportamenti di risparmio energetico sul luogo di lavoro; b) valutare gli effetti diretti e indiretti dell’abitudine sull’intenzione e sul comportamento; c) analizzare gli effetti di moderazione dell’abitudine sulle relazioni previste nella TPB. È stato condotto uno studio longitudinale. Al Tempo 1, i questionari contenevano misure dell'intenzione, dei suoi antecedenti e dell’abitudine misurata con il Self-report Habit Index, Verplanken e Orbell (2003); al Tempo 2, i due comportamenti di risparmio energetico auto-riferiti. È stato coinvolto un campione di convenienza composto da 295 lavoratori (età media 40.27 anni). Nelle analisi di regressione gerarchica al primo step sono stati inseriti i costrutti della TPB; al secondo è stata inserita l’abitudine; al terzo, le interazioni tra l’abitudine e i costrutti della TPB. I risultati mostrano che la TPB risulta confermata per entrambi i comportamenti; l’abitudine incrementa il suo potere predittivo (del 5-9% per l'intenzione e dell’1% per il comportamento) ed ha effetti indipendenti sull’intenzione, per entrambi i comportamenti, e sul comportamento di spegnere le luci. Poche interazioni sono risultate significative: l’abitudine modera la relazione tra controllo comportamentale percepito e intenzione di spegnere le luci, tra atteggiamento valutativo, norma soggettiva e intenzione di spegnere gli apparecchi. L’abitudine ha un ruolo importante nel prevedere le intenzioni di risparmiare energia e agisce sia come moderatore sia come predittore aggiuntivo.Pubblicazioni consigliate
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