L’articolo si propone di analizzare dal punto di vista metrico e stilistico la traduzione montaliana del Cid di Corneille. Partendo dalla nota preposta alla traduzione, ne viene illustrata la composizione metrica, dedicando una particolare attenzione all’impiego montaliano dell’alessandrino e dell’endecasillabo e alle strategie messe in atto da Montale per evitare e compensare le rime baciate corneliane. Vengono poi individuati i tratti stilistici che distinguono la traduzione dal testo originale, e che possono essere ricondotti ad alcune tendenze proprie di Montale poeta e traduttore: la propensione alla variatio, l’impiego diffuso dell’enjambement e la ricerca della concentrazione espressiva. La presenza di questa forte impronta stilistica montaliana induce a riflettere sulla questione della fedeltà in Montale traduttore.
Montale traduttore di Corneille: il "Cid"
Elena Coppo
2017
Abstract
L’articolo si propone di analizzare dal punto di vista metrico e stilistico la traduzione montaliana del Cid di Corneille. Partendo dalla nota preposta alla traduzione, ne viene illustrata la composizione metrica, dedicando una particolare attenzione all’impiego montaliano dell’alessandrino e dell’endecasillabo e alle strategie messe in atto da Montale per evitare e compensare le rime baciate corneliane. Vengono poi individuati i tratti stilistici che distinguono la traduzione dal testo originale, e che possono essere ricondotti ad alcune tendenze proprie di Montale poeta e traduttore: la propensione alla variatio, l’impiego diffuso dell’enjambement e la ricerca della concentrazione espressiva. La presenza di questa forte impronta stilistica montaliana induce a riflettere sulla questione della fedeltà in Montale traduttore.Pubblicazioni consigliate
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