L’articolo prende in esame per la prima volta sistematicamente i mottetti di compositori milanesi e lombardi inclusi nella monumentale silloge musicale Parnassus Musicus Ferdinandaeus (1615) a quattrocento anni dalla sua pubblicazione. L’importanza storica e musicale di questa raccolta era già stata messa in rilievo all’interno di diversi contributi, a partire da un ampio articolo di Hellmut Federhofer, il quale, tuttavia, si era limitato a prendere in esame i mottetti dei compositori legati alla corte di Graz (a loro volta per lo più di origini italiane). Considerato che i compositori di area lombarda (complessivamente 18 su un totale di 32) sono responsabili di più della metà delle composizioni della raccolta e che la produzione milanese e lombarda vi è rappresentata in proporzione maggiore rispetto a quella della cappella di corte del destinatario del prestigioso omaggio, è parso opportuno riconsiderare l’intera silloge, anche alla luce delle più recenti pubblicazioni sul mottetto del primo Seicento in area milanese e lombardo-padana. Particolare attenzione è stata riservata ai compositori milanesi (complessivamente 11, di cui 4 attivi presso il Duomo di Milano, dove era attivo anche il curatore della raccolta Giovanni Battista Bonometti, poi trasferitosi presso la corte di Graz) e alle caratteristiche stilistiche e compositive dei loro concerti. Dopo un excursus sul contesto storico, politico e culturale della raccolta, che dedica ampio spazio alle relazioni culturali tra il ducato di Milano e la corte di Graz, l’articolo prende in esame i compositori milanesi rappresentati nel Parnassus fornendo alcune significative integrazioni ai rispettivi percorsi biografici (e in particolare alla biografia di Giovanni Battista Bonometti) sulla scorta di documentazione d’archivio inedita; e infine illustra le principali caratteristiche dei mottetti dei compositori milanesi, raffrontandole con quelle dei mottetti dei compositori legati alla cappella di Graz.

Da Milano a Graz. Compositori milanesi e lombardi nel Parnassus Musicus Ferdinandaeus

Marina Toffetti
2017

Abstract

L’articolo prende in esame per la prima volta sistematicamente i mottetti di compositori milanesi e lombardi inclusi nella monumentale silloge musicale Parnassus Musicus Ferdinandaeus (1615) a quattrocento anni dalla sua pubblicazione. L’importanza storica e musicale di questa raccolta era già stata messa in rilievo all’interno di diversi contributi, a partire da un ampio articolo di Hellmut Federhofer, il quale, tuttavia, si era limitato a prendere in esame i mottetti dei compositori legati alla corte di Graz (a loro volta per lo più di origini italiane). Considerato che i compositori di area lombarda (complessivamente 18 su un totale di 32) sono responsabili di più della metà delle composizioni della raccolta e che la produzione milanese e lombarda vi è rappresentata in proporzione maggiore rispetto a quella della cappella di corte del destinatario del prestigioso omaggio, è parso opportuno riconsiderare l’intera silloge, anche alla luce delle più recenti pubblicazioni sul mottetto del primo Seicento in area milanese e lombardo-padana. Particolare attenzione è stata riservata ai compositori milanesi (complessivamente 11, di cui 4 attivi presso il Duomo di Milano, dove era attivo anche il curatore della raccolta Giovanni Battista Bonometti, poi trasferitosi presso la corte di Graz) e alle caratteristiche stilistiche e compositive dei loro concerti. Dopo un excursus sul contesto storico, politico e culturale della raccolta, che dedica ampio spazio alle relazioni culturali tra il ducato di Milano e la corte di Graz, l’articolo prende in esame i compositori milanesi rappresentati nel Parnassus fornendo alcune significative integrazioni ai rispettivi percorsi biografici (e in particolare alla biografia di Giovanni Battista Bonometti) sulla scorta di documentazione d’archivio inedita; e infine illustra le principali caratteristiche dei mottetti dei compositori milanesi, raffrontandole con quelle dei mottetti dei compositori legati alla cappella di Graz.
2017
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