La capacità istituzionale, in termini di adeguatezza, efficacia e innovazione, risulta essere un fattore sempre più rilevante per lo sviluppo regionale e la politica di riordino istituzionale, avviata in Italia con la riforma Delrio (L. 56 del 7 aprile 2014), affronta, seppur in modo incompleto, un tema di rilevanza strategica per il nostro Paese, ridisegnando confini e competenze dell’amministrazione locale. Tuttavia, a Costituzione invariata, l’implementazione sul territorio del riordino territoriale viene demandato oggi alle Regioni. E questo comporta alcune trappole. In primo luogo l’ambiguità con cui viene definito l’ambito di governo di “area vasta”: da un lato pensato come ambito di governo funzionale di secondo livello, ovvero come rete intercomunale, ma dall’altro ancora prigioniero, di fatto, di una concezione giuridico-amministrativa gerarchico-piramidale, che comporta il mantenimento dei vecchi confini amministrativi delle Province. In secondo luogo, un limite ancora più critico si riscontra nel caso delle Città metropolitane, definite appunto a partire dai confini amministrativi delle province delle città capoluogo di regione, con evidenti problemi di inadeguatezza tra funzioni e rete di servizi metropolitani, e ambito territoriale di riferimento. L'articolo propone l'indicatore di "Instituzional fit" (adeguatezza istituzionale) per definire, attraverso le politiche di riordino, ambiti territoraili omogenei dal punto di svista funzionale per los viluppo regionale.

Institutional fit: un indicatore per il futuro riordino istituzionale in Italia

CIAPETTI, LORENZO
Writing – Original Draft Preparation
;
MESSINA, PATRIZIA
Writing – Original Draft Preparation
2017

Abstract

La capacità istituzionale, in termini di adeguatezza, efficacia e innovazione, risulta essere un fattore sempre più rilevante per lo sviluppo regionale e la politica di riordino istituzionale, avviata in Italia con la riforma Delrio (L. 56 del 7 aprile 2014), affronta, seppur in modo incompleto, un tema di rilevanza strategica per il nostro Paese, ridisegnando confini e competenze dell’amministrazione locale. Tuttavia, a Costituzione invariata, l’implementazione sul territorio del riordino territoriale viene demandato oggi alle Regioni. E questo comporta alcune trappole. In primo luogo l’ambiguità con cui viene definito l’ambito di governo di “area vasta”: da un lato pensato come ambito di governo funzionale di secondo livello, ovvero come rete intercomunale, ma dall’altro ancora prigioniero, di fatto, di una concezione giuridico-amministrativa gerarchico-piramidale, che comporta il mantenimento dei vecchi confini amministrativi delle Province. In secondo luogo, un limite ancora più critico si riscontra nel caso delle Città metropolitane, definite appunto a partire dai confini amministrativi delle province delle città capoluogo di regione, con evidenti problemi di inadeguatezza tra funzioni e rete di servizi metropolitani, e ambito territoriale di riferimento. L'articolo propone l'indicatore di "Instituzional fit" (adeguatezza istituzionale) per definire, attraverso le politiche di riordino, ambiti territoraili omogenei dal punto di svista funzionale per los viluppo regionale.
2017
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