Il contributo esamina, adottando un metodo interdisciplinare, la responsabilità dell'impresa commerciale nell'ambito del diritto della concorrenza (diritto antitrust) e l'idoneità di alcune regole ad essere declinate specificamente alla stregua delle regole economiche e giuridiche poste a presidio di un mercato aperto e concorrenziale, così come predicato dal diritto dell'Unione europea: alla luce dell'acquis comunitario elaborato a livello europeo (dalla Commissione, dalla Corte di Giustizia e dalle altre istituzioni dotate di potestà normativa) e in particolare della recente Direttiva UE (n. 104 del novembre 2014) sul risarcimento del danno derivante dalla violazione di norme antitrust e delle applicazioni giurisprudenziali dell'acquis a livello interno, si rilevano anzitutto le criticità dell'adeguamento delle norme sostanziali comunitarie a ciascun sistema domestico di enforcement, tra l'altro evidenziandosi come le tradizioni giuridiche di ciascun Stato membro e la stessa teoria dell'interpretazione giuridica, siccome coltivata nel tempo nell'ambito di ciascun sistema nazionale (path dependency), siano in grado di interferire nel processo di standardizzazione dei rispettivi diritti nazionali degli Stati Membri in risposta alle norme e degli istituti di matrice europea - i quali, per loro natura, necessitano di un'applicazione per quanto possibile uniforme. Dopo aver ricordato la pregnanza dei principi di prevalenza del diritto europeo sul diritto nazionale e degli ulteriori principi di equivalenza e di effettività, lavoro procede analizzando i contenuti della Direttiva n. 104 alla stregua di alcuni specifiche problematiche che nel contributo vengono individuate e discusse a livello sostanziale - e tra le quali in particolare si segnalano il tema del c.d. "passing on" del danno antitrust e il problema della ripartizione dell''onere della prova tra le parti in giudizio. Nella trattazione, inoltre, si rilevano i passaggi che, in Italia, hanno portato ad un sostanziale allineamento della giurisprudenza all'acquis comunitario in tema di private antitrust enforcement e, infine, si prospetta una rilettura di alcuni istituti tradizionali - l'azione di risarcimento danni e l'onere della prova - in chiave sistematica, superando, da un lato, la tradizionale partizione tra responsabilità civile "extracontrattuale" e responsabilità civile cosiddetta "contrattuale"; e, dall'altro lato, l'opportunità di rileggere la disposizione codicistica relativa alla ripartizione dell'onere probatorio in capo alle parti in causa in funzione di una valutazione "economica" di tale onere: nello specifico ambito del diritto della concorrenza, infatti, risulterebbe più efficiente allocare l'onere probatorio in capo ai soggetti meglio posizionati ad assolverlo, anche laddove simile regola (di "prossimità della prova") possa alterare il consueto principio di cui all'art. 2697 c.c. Di più: una simile regola -- inizialmente applicata dalla giurisprudenza in casi molto specifici (e dunque eccezionali) -- sembra oggi capace di espandersi ad ipotesi di una certa rilevanza, in prospettiva candidandosi a divenire un principio di un vero e proprio "micro-sistema", a sua volta capace di inglobare altre aree del diritto dell'impresa (in particolare, quella attinente ai diritti di proprietà intellettuale e industriale nonché alcune figure del diritto societario). La ragione di questa evoluzione delle frontiere della responsabilità viene individuata nell'esigenza di adeguare gli istituti tradizionali all'evoluzione del mercato - che lo stesso diritto europeo (nei Trattati) vuole "aperto" e "concorrenziale" - e dunque alle nuove esigenze di regolamentazione dello stesso, pur nel rispetto della fondamentale libertà di iniziativa economica. In definitiva, il contributo alla luce della trattazione ivi condotta, cerca di traguardare alcune regole, principi e istituti del diritto europeo, del diritto civile e del diritto processuale civile, ai principi del diritto dell'impresa e del mercato, aspirando a contribuire alla migliore definizione di alcuni dei tratti della "responsabilità (civile) dell'impresa".

Dialogo interdisciplinare intorno alla responsabilità (civile) dell'impresa per violazione delle norme a difesa della concorrenza: dall'acquis sul private enforcement, alla Direttiva n. 2014/104/UE (passando per il caso Cargest)

BIANCHINI, MAURIZIO
2016

Abstract

Il contributo esamina, adottando un metodo interdisciplinare, la responsabilità dell'impresa commerciale nell'ambito del diritto della concorrenza (diritto antitrust) e l'idoneità di alcune regole ad essere declinate specificamente alla stregua delle regole economiche e giuridiche poste a presidio di un mercato aperto e concorrenziale, così come predicato dal diritto dell'Unione europea: alla luce dell'acquis comunitario elaborato a livello europeo (dalla Commissione, dalla Corte di Giustizia e dalle altre istituzioni dotate di potestà normativa) e in particolare della recente Direttiva UE (n. 104 del novembre 2014) sul risarcimento del danno derivante dalla violazione di norme antitrust e delle applicazioni giurisprudenziali dell'acquis a livello interno, si rilevano anzitutto le criticità dell'adeguamento delle norme sostanziali comunitarie a ciascun sistema domestico di enforcement, tra l'altro evidenziandosi come le tradizioni giuridiche di ciascun Stato membro e la stessa teoria dell'interpretazione giuridica, siccome coltivata nel tempo nell'ambito di ciascun sistema nazionale (path dependency), siano in grado di interferire nel processo di standardizzazione dei rispettivi diritti nazionali degli Stati Membri in risposta alle norme e degli istituti di matrice europea - i quali, per loro natura, necessitano di un'applicazione per quanto possibile uniforme. Dopo aver ricordato la pregnanza dei principi di prevalenza del diritto europeo sul diritto nazionale e degli ulteriori principi di equivalenza e di effettività, lavoro procede analizzando i contenuti della Direttiva n. 104 alla stregua di alcuni specifiche problematiche che nel contributo vengono individuate e discusse a livello sostanziale - e tra le quali in particolare si segnalano il tema del c.d. "passing on" del danno antitrust e il problema della ripartizione dell''onere della prova tra le parti in giudizio. Nella trattazione, inoltre, si rilevano i passaggi che, in Italia, hanno portato ad un sostanziale allineamento della giurisprudenza all'acquis comunitario in tema di private antitrust enforcement e, infine, si prospetta una rilettura di alcuni istituti tradizionali - l'azione di risarcimento danni e l'onere della prova - in chiave sistematica, superando, da un lato, la tradizionale partizione tra responsabilità civile "extracontrattuale" e responsabilità civile cosiddetta "contrattuale"; e, dall'altro lato, l'opportunità di rileggere la disposizione codicistica relativa alla ripartizione dell'onere probatorio in capo alle parti in causa in funzione di una valutazione "economica" di tale onere: nello specifico ambito del diritto della concorrenza, infatti, risulterebbe più efficiente allocare l'onere probatorio in capo ai soggetti meglio posizionati ad assolverlo, anche laddove simile regola (di "prossimità della prova") possa alterare il consueto principio di cui all'art. 2697 c.c. Di più: una simile regola -- inizialmente applicata dalla giurisprudenza in casi molto specifici (e dunque eccezionali) -- sembra oggi capace di espandersi ad ipotesi di una certa rilevanza, in prospettiva candidandosi a divenire un principio di un vero e proprio "micro-sistema", a sua volta capace di inglobare altre aree del diritto dell'impresa (in particolare, quella attinente ai diritti di proprietà intellettuale e industriale nonché alcune figure del diritto societario). La ragione di questa evoluzione delle frontiere della responsabilità viene individuata nell'esigenza di adeguare gli istituti tradizionali all'evoluzione del mercato - che lo stesso diritto europeo (nei Trattati) vuole "aperto" e "concorrenziale" - e dunque alle nuove esigenze di regolamentazione dello stesso, pur nel rispetto della fondamentale libertà di iniziativa economica. In definitiva, il contributo alla luce della trattazione ivi condotta, cerca di traguardare alcune regole, principi e istituti del diritto europeo, del diritto civile e del diritto processuale civile, ai principi del diritto dell'impresa e del mercato, aspirando a contribuire alla migliore definizione di alcuni dei tratti della "responsabilità (civile) dell'impresa".
2016
Dialogo tra Corti e Nuove Frontiere della Responsabilità - Atti del II Convegno del Colloquia dei Ricercatori della Scuola di Giurisprudenza
9788813358396
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