Uno degli sviluppi più interessanti derivati dall’edizione del catalogo scientifico della collezione Mantova Benavides nel 2013, è stata la ripresa, a cura degli scriventi, del progetto “Mantova Benavides” per lo studio e ricomposizione dell’allestimento originale della collezione (1999-2002)1. È sembrato infatti opportuno, alla luce degli studi sul collezionismo proseguiti nei quasi tre lustri intercorsi da allora e in linea con gli orientamenti più recenti della ricerca in ambito museologico, procedere nella ricostruzione della collezione con l’ausilio dei mezzi informatici più sofisticati oggi a disposizione. Questa scelta permette, dopo aver ricreato lo spazio espositivo originario, di apprezzarne la resa scenografica in modo immediato, oltre che di studiare nel dettaglio il programma espositivo nelle sue intenzioni originarie. Nell’occasione di questa miscellanea di studi si è scelto pertanto di proporre un argomento correlato alla ricerca di cui sopra presentando, tra le sculture antiche della collezione Mantova Benavides conservate nel Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte dell’Università di Padova, una testa virile barbata, la testa di Giove Olimpico n. di serie mb92, studiata per la prima volta da Luigi Beschi e, di recente, pubblicata a cura di Marcella De Paoli nel catalogo sopra menzionato2. L’opera in realtà non è una scultura a tutto tondo ma faceva in origine parte di un altorilievo: dell’operazione di distacco dalla lastra di fondo essa conserva ancora profonde tracce sul lato sinistro e nella zona occipitale. In questo breve contributo si prenderanno in considerazione proprio i restauri eseguiti sul marmo, presumibilmente in epoca rinascimentale, al fine di presentare la scultura come un’opera a se stante e si proverà a proporre una lettura degli stessi sia dal punto di vista funzionale che storico-artistico, avvalendoci per questi scopi di varie modalità di indagine, sia autoptica che tramite modellazione virtuale.

Un insolito punto di vista: osservazioni sulla testa MB92 tra reale e virtuale

MENEGAZZI, ALESSANDRA;SALEMI, GIUSEPPE
Methodology
;
FARESIN, EMANUELA
2016

Abstract

Uno degli sviluppi più interessanti derivati dall’edizione del catalogo scientifico della collezione Mantova Benavides nel 2013, è stata la ripresa, a cura degli scriventi, del progetto “Mantova Benavides” per lo studio e ricomposizione dell’allestimento originale della collezione (1999-2002)1. È sembrato infatti opportuno, alla luce degli studi sul collezionismo proseguiti nei quasi tre lustri intercorsi da allora e in linea con gli orientamenti più recenti della ricerca in ambito museologico, procedere nella ricostruzione della collezione con l’ausilio dei mezzi informatici più sofisticati oggi a disposizione. Questa scelta permette, dopo aver ricreato lo spazio espositivo originario, di apprezzarne la resa scenografica in modo immediato, oltre che di studiare nel dettaglio il programma espositivo nelle sue intenzioni originarie. Nell’occasione di questa miscellanea di studi si è scelto pertanto di proporre un argomento correlato alla ricerca di cui sopra presentando, tra le sculture antiche della collezione Mantova Benavides conservate nel Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte dell’Università di Padova, una testa virile barbata, la testa di Giove Olimpico n. di serie mb92, studiata per la prima volta da Luigi Beschi e, di recente, pubblicata a cura di Marcella De Paoli nel catalogo sopra menzionato2. L’opera in realtà non è una scultura a tutto tondo ma faceva in origine parte di un altorilievo: dell’operazione di distacco dalla lastra di fondo essa conserva ancora profonde tracce sul lato sinistro e nella zona occipitale. In questo breve contributo si prenderanno in considerazione proprio i restauri eseguiti sul marmo, presumibilmente in epoca rinascimentale, al fine di presentare la scultura come un’opera a se stante e si proverà a proporre una lettura degli stessi sia dal punto di vista funzionale che storico-artistico, avvalendoci per questi scopi di varie modalità di indagine, sia autoptica che tramite modellazione virtuale.
2016
I mille volti del passato
978-88-7140-731-9
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