I corpi dei defunti, a maggior ragione se di personaggi importanti per il proprio paese, hanno una valenza simbolica tale da renderli oggetti non solo del civico rispetto, ma anche di complesse pratiche politiche. In tutte le più delicate fasi di transizione politica della recente storia culturale ungherese,la restituzione alla cittadinanza dei corpi occultati di personalità di spicco della società magiara,ha avuto un ruolo riparatore. Le cerimonie di risepoltura di quei corpi hanno rappresentato il ripristino di equilibri identitari in precedenza alterati dalle guerre, dalle dittature, da violenze sociali di varia natura. La gestione politica dei ‘cadaveri illustri’ ha rappresentato uno strumento di controllo sociale per il potere costituito. È emblematico da questo punto di vista, il caso del primo ministro Imre Nagy, l'uomo che nel 1956, insieme ad alcuni suoi ministri, tentò di indirizzare l'Ungheria sulla via di un comunismo fuori dal diretto controllo sovietico. Dopo l'intervento militare russo in Ungheria, che soffocò nel sangue la svolta politica di Imre Nagy, questi fu processato e condannato a morte. Nel 1958 il suo corpo, come quello di altri politici comunisti insieme a lui e prima di lui, fu sepolto in un luogo segreto e privo di qualsiasi indicazione, a faccia in giù e senza una bara. Per la restaurazione del controllo sociale totalitario, il potere politico impose la cancellazione della memoria 'rivoluzionaria', non limitandosi a cancellare il 'corpo politico' insubordinato, ma provvedendo anche all'oltraggio e alla cancellazione dei corpi umani e della loro sepoltura. Nel 1988 il governo ungherese iniziò il percorso di riabilitazione di Imre Nagy, che si concluse nel giugno del 1989 con solenni funerali di stato e la cerimonia di risepoltura delle sue spoglie con i massimi onori. Questo momento della storia Ungherese è considerato la fine del regime totalitario e l'inizio di quello democratico. Per questo motivo la nostra analisi antropologica delle manifestazioni del fenomeno delle risepolture nella cultura ungherese,pone al centro della propria attenzione il caso di Imre Nagy.Abbiamo analizzato in chiave antropologico culturale, letteratura e fonti iconografiche, cercando di mettere in risalto la relazione fra potere politico e gestione dei corpi dei morti nell'articolazione dei rituali di passaggio funerari.

Cerimonie di risepoltura in Ungheria. Rituali catartici per l'identità magiara post-sovietica.

BOROS, AMEDEO
2017

Abstract

I corpi dei defunti, a maggior ragione se di personaggi importanti per il proprio paese, hanno una valenza simbolica tale da renderli oggetti non solo del civico rispetto, ma anche di complesse pratiche politiche. In tutte le più delicate fasi di transizione politica della recente storia culturale ungherese,la restituzione alla cittadinanza dei corpi occultati di personalità di spicco della società magiara,ha avuto un ruolo riparatore. Le cerimonie di risepoltura di quei corpi hanno rappresentato il ripristino di equilibri identitari in precedenza alterati dalle guerre, dalle dittature, da violenze sociali di varia natura. La gestione politica dei ‘cadaveri illustri’ ha rappresentato uno strumento di controllo sociale per il potere costituito. È emblematico da questo punto di vista, il caso del primo ministro Imre Nagy, l'uomo che nel 1956, insieme ad alcuni suoi ministri, tentò di indirizzare l'Ungheria sulla via di un comunismo fuori dal diretto controllo sovietico. Dopo l'intervento militare russo in Ungheria, che soffocò nel sangue la svolta politica di Imre Nagy, questi fu processato e condannato a morte. Nel 1958 il suo corpo, come quello di altri politici comunisti insieme a lui e prima di lui, fu sepolto in un luogo segreto e privo di qualsiasi indicazione, a faccia in giù e senza una bara. Per la restaurazione del controllo sociale totalitario, il potere politico impose la cancellazione della memoria 'rivoluzionaria', non limitandosi a cancellare il 'corpo politico' insubordinato, ma provvedendo anche all'oltraggio e alla cancellazione dei corpi umani e della loro sepoltura. Nel 1988 il governo ungherese iniziò il percorso di riabilitazione di Imre Nagy, che si concluse nel giugno del 1989 con solenni funerali di stato e la cerimonia di risepoltura delle sue spoglie con i massimi onori. Questo momento della storia Ungherese è considerato la fine del regime totalitario e l'inizio di quello democratico. Per questo motivo la nostra analisi antropologica delle manifestazioni del fenomeno delle risepolture nella cultura ungherese,pone al centro della propria attenzione il caso di Imre Nagy.Abbiamo analizzato in chiave antropologico culturale, letteratura e fonti iconografiche, cercando di mettere in risalto la relazione fra potere politico e gestione dei corpi dei morti nell'articolazione dei rituali di passaggio funerari.
2017
Morte e Guerra. Paure e conflitti svelano l'uomo a se stesso
978-88-430-8726-6
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