Sebbene il controllo della protesta sia molto più brutale nei regimi autoritari, dove le sfide all'ordine costituito non di rado finiscono in arresti e massacri, gli scontri tra manifestanti e apparati del potere sono una questione molto delicata anche nei sistemi democratici. Per la polizia delle moderne società democratiche, la gestione della protesta richiede un equilibrio tra la tutela dell'ordine pubblico e la difesa non solo della libertà individuale, ma anche dei diritti dei cittadini alla partecipazione politica, e quindi una difesa della stessa essenza del sistema democratico. Le strategie di ordine pubblico impiegate dalla polizia e il funzionamento dell‘apparato giuridico riflettono il rispetto dello Stato nei confronti dei diritti e delle libertà dei cittadini. Nell‘insieme, queste modalità di governo diventano un indicatore della qualità di una specifica democrazia. In queste dinamiche, il ruolo dei ricercatori è stato generalmente, sebbene non in modo esclusivo, quello di essere ―terzi‖, ossia di offrire un resoconto scientifico fondato circa le dinamiche intercorse tra movimenti e Stato, tra cittadini e forze dell‘ordine. Ma cosa succede quando un ricercatore è condannato da un tribunale di un Paese democratico per essere stato ―troppo vicino‖ alle ragioni di un movimento di protesta, di cui ha fornito documentazione scientifica? Il ricercatore può esprimere il proprio posizionamento di fronte alle ingiustizie sociali che sta studiando? Articolando il versante della ―ricerca del dissenso‖ con il versante del ―dissenso della ricerca‖, cercherò di rispondere a queste domande dalla mia prospettiva di psicologo sociale.
Research of dissent and dissent in research/ Ricerca del dissenso e dissenso della ricerca
ZAMPERINI, ADRIANO
2016
Abstract
Sebbene il controllo della protesta sia molto più brutale nei regimi autoritari, dove le sfide all'ordine costituito non di rado finiscono in arresti e massacri, gli scontri tra manifestanti e apparati del potere sono una questione molto delicata anche nei sistemi democratici. Per la polizia delle moderne società democratiche, la gestione della protesta richiede un equilibrio tra la tutela dell'ordine pubblico e la difesa non solo della libertà individuale, ma anche dei diritti dei cittadini alla partecipazione politica, e quindi una difesa della stessa essenza del sistema democratico. Le strategie di ordine pubblico impiegate dalla polizia e il funzionamento dell‘apparato giuridico riflettono il rispetto dello Stato nei confronti dei diritti e delle libertà dei cittadini. Nell‘insieme, queste modalità di governo diventano un indicatore della qualità di una specifica democrazia. In queste dinamiche, il ruolo dei ricercatori è stato generalmente, sebbene non in modo esclusivo, quello di essere ―terzi‖, ossia di offrire un resoconto scientifico fondato circa le dinamiche intercorse tra movimenti e Stato, tra cittadini e forze dell‘ordine. Ma cosa succede quando un ricercatore è condannato da un tribunale di un Paese democratico per essere stato ―troppo vicino‖ alle ragioni di un movimento di protesta, di cui ha fornito documentazione scientifica? Il ricercatore può esprimere il proprio posizionamento di fronte alle ingiustizie sociali che sta studiando? Articolando il versante della ―ricerca del dissenso‖ con il versante del ―dissenso della ricerca‖, cercherò di rispondere a queste domande dalla mia prospettiva di psicologo sociale.Pubblicazioni consigliate
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