Questo terzo contributo alla descrizione della “Collezione paleontologica Boschele” presenta uno studio sistematico di circa 300 fossili, prevalentemente invertebrati, rinvenuti in diversi livelli stratigrafici dell’Oligocene inferiore. In questo contributo vengono descritti i primi resti di vertebrati rinvenuti nel Paleogene della Valsugana trentina. Essi testimoniano i più alti livelli trofici dell’ecosistema di basso mare che, nel Rupeliano, occupava l’area più settentrionale della Piattaforma dei Lessini. La fauna a vertebrati comprende dugongidi e cheloni (rappresentati da numerosi resti scheletrici), diodontidi, sparidi e pesci cartilaginei (tutti documentati dall’esclusiva presenza di denti isolati). I resti scheletrici, disarticolati e severamente abrasi sono interpretati come indicativi di fasi ad alta energia, che potevano tuttavia essere interrotte da momenti di stasi. Durante tali eventi l’accumulo e la permanenza sul fondale dei resti è documentato dalla presenza di tracce di alimentazioni (feeding traces) di invertebrati, in particolare a danno dei resti di dugongidi.

Fossili cenozoici della Valsugana. Catalogo della “Collezione Boschele”, parte III

GATTO, ROBERTO;
2016

Abstract

Questo terzo contributo alla descrizione della “Collezione paleontologica Boschele” presenta uno studio sistematico di circa 300 fossili, prevalentemente invertebrati, rinvenuti in diversi livelli stratigrafici dell’Oligocene inferiore. In questo contributo vengono descritti i primi resti di vertebrati rinvenuti nel Paleogene della Valsugana trentina. Essi testimoniano i più alti livelli trofici dell’ecosistema di basso mare che, nel Rupeliano, occupava l’area più settentrionale della Piattaforma dei Lessini. La fauna a vertebrati comprende dugongidi e cheloni (rappresentati da numerosi resti scheletrici), diodontidi, sparidi e pesci cartilaginei (tutti documentati dall’esclusiva presenza di denti isolati). I resti scheletrici, disarticolati e severamente abrasi sono interpretati come indicativi di fasi ad alta energia, che potevano tuttavia essere interrotte da momenti di stasi. Durante tali eventi l’accumulo e la permanenza sul fondale dei resti è documentato dalla presenza di tracce di alimentazioni (feeding traces) di invertebrati, in particolare a danno dei resti di dugongidi.
2016
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