Mai come in questo ultimo decennio il dibattito anche scientifico attorno alle tematiche dell’inclusione e delle problematiche che coinvolgono le persone interessate, direttamente o indirettamente, alle disabilità, è riuscito a raggiungere fasce sempre più ampie della popolazione contribuendo senza dubbio a incrementare quelle sensibilità, condivisioni e disponibilità che sono necessarie per un presente e un futuro di qualità per tutti. Più se ne parla meglio è, purché questo non determini unicamente e superficialmente il diffondersi di luoghi comuni e di espressioni spesso vuote di significato o, addirittura, sature di inesattezze, pregiudizi e stereotipi. Questo pericolo, all’interno del Centro di ateneo per la disabilità e l’inclusione dell’Università di Padova, è stato avvertito sin dalla sua fondazione agli inizi degli anni Novanta, quando con il proprio statuto si era proposto di diffondere una visione corretta della disabilità ponendo in guardia dall’uso di espressioni che potrebbero far veicolare informazioni scorrette se non proprio pregiudizi e stereotipi.
Le parole della disabilità e dell’inclusione
SORESI, SALVATORE;SANTILLI, SARA;GINEVRA, MARIA CRISTINA;NOTA, LAURA
2016
Abstract
Mai come in questo ultimo decennio il dibattito anche scientifico attorno alle tematiche dell’inclusione e delle problematiche che coinvolgono le persone interessate, direttamente o indirettamente, alle disabilità, è riuscito a raggiungere fasce sempre più ampie della popolazione contribuendo senza dubbio a incrementare quelle sensibilità, condivisioni e disponibilità che sono necessarie per un presente e un futuro di qualità per tutti. Più se ne parla meglio è, purché questo non determini unicamente e superficialmente il diffondersi di luoghi comuni e di espressioni spesso vuote di significato o, addirittura, sature di inesattezze, pregiudizi e stereotipi. Questo pericolo, all’interno del Centro di ateneo per la disabilità e l’inclusione dell’Università di Padova, è stato avvertito sin dalla sua fondazione agli inizi degli anni Novanta, quando con il proprio statuto si era proposto di diffondere una visione corretta della disabilità ponendo in guardia dall’uso di espressioni che potrebbero far veicolare informazioni scorrette se non proprio pregiudizi e stereotipi.Pubblicazioni consigliate
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