La proposta di un Forum Nazionale “Analisi Qualitativa” riguarda per un verso la necessità di sviluppare approcci e metodologie di tipo qualitativo che siano in grado di raccogliere un adeguato consenso scientifico e per un altro verso la possibilità di sperimentare nuove soluzioni, ivi comprese forme di triangolazione che mettano in campo tools sia quantitativi che qualitativi, ad esempio l’analisi del contenuto insieme con quella del discorso, la disamina della conversazione insieme con l’esame delle corrispondenze lessicali, la teoria “fondata” o Grounded Theory di Glaser e Strauss ed altri strumenti analitici. Ma tali proposte vanno accompagnate da alcune messe a punto riguardanti taluni concetti fondamentali, a partire da quello che ha a che vedere con la stessa definizione di analisi qualitativa, la quale ha seguito lo sviluppo della sociologia sin dalle sue origini. Quando la metodologia sociologica cominciò a ricorrere alla fissità dei dati numerici (al fine di reggere il confronto con le scienze cosiddette esatte dell’economia e della statistica) ebbe inizio una lunga parabola discendente per la ricerca a carattere qualitativo, nonostante il riconoscimento della sua validità ed affidabilità - come dimostra il riferimento divenuto classico ed ancora ricorrente ai cinque volumi di Thomas e Znaniecki su Il contadino polacco in Europa e in America (1918-1920). Ora si propende a definire non standard l’indagine qualitativa, dando dunque per scontato che lo standard, il regolare, il normale, sia solo ciò che si fonda su frequenze, percentuali ed elaborazioni statistiche. In realtà sia la prospettiva qualitativista che quella quantitativista hanno piena cittadinanza nel campo delle scienze sociali, nella misura in cui seguono entrambe dei criteri metodologici rigorosi.
Settimo Forum Nazionale Analisi Qualitativa (FNAQ)
VERDI, LAURA
2015
Abstract
La proposta di un Forum Nazionale “Analisi Qualitativa” riguarda per un verso la necessità di sviluppare approcci e metodologie di tipo qualitativo che siano in grado di raccogliere un adeguato consenso scientifico e per un altro verso la possibilità di sperimentare nuove soluzioni, ivi comprese forme di triangolazione che mettano in campo tools sia quantitativi che qualitativi, ad esempio l’analisi del contenuto insieme con quella del discorso, la disamina della conversazione insieme con l’esame delle corrispondenze lessicali, la teoria “fondata” o Grounded Theory di Glaser e Strauss ed altri strumenti analitici. Ma tali proposte vanno accompagnate da alcune messe a punto riguardanti taluni concetti fondamentali, a partire da quello che ha a che vedere con la stessa definizione di analisi qualitativa, la quale ha seguito lo sviluppo della sociologia sin dalle sue origini. Quando la metodologia sociologica cominciò a ricorrere alla fissità dei dati numerici (al fine di reggere il confronto con le scienze cosiddette esatte dell’economia e della statistica) ebbe inizio una lunga parabola discendente per la ricerca a carattere qualitativo, nonostante il riconoscimento della sua validità ed affidabilità - come dimostra il riferimento divenuto classico ed ancora ricorrente ai cinque volumi di Thomas e Znaniecki su Il contadino polacco in Europa e in America (1918-1920). Ora si propende a definire non standard l’indagine qualitativa, dando dunque per scontato che lo standard, il regolare, il normale, sia solo ciò che si fonda su frequenze, percentuali ed elaborazioni statistiche. In realtà sia la prospettiva qualitativista che quella quantitativista hanno piena cittadinanza nel campo delle scienze sociali, nella misura in cui seguono entrambe dei criteri metodologici rigorosi.Pubblicazioni consigliate
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