Il saggio contiene alcune riflessioni critiche sull’indubbia vivacità della riflessione disciplinare urbanistica sui temi della rigenerazione urbana. In questi ultimi anni, dopo aver riconosciuto e a lungo riflettuto sulle nuove morfologie territoriali, l'attenzione tende a spostarsi sempre più sulle più diverse e recenti manifestazioni dell’urbano, ma anche a quanto non viene convenzionalmente riconosciuto come “urbano” ma comunque ritenuto "importante" e "strategico" per la progettazione delle trasformazioni urbane. Quello che colpisce quindi è proprio questo esplorazione di oggetti, ambiti, temi, metodi della progettazione urbanistica che si confronta con una grande propositività istituzionale, modalità di intervento nelle pieghe della legislazione obsoleta del nostro paese: la rigenerazione urbana “all’italiana” cerca di trovare, così, la sua via avvicinandosi ai modelli nord-europei, ma senza banali omologazioni, ma confrontandosi con le differenze di contesto e con le specificità locali. Tuttavia una raccomandazione si rende opportuna: il processo di rigenerazione urbana, oltre all’approfondimento di alcuni temi che non sono stati ancora del tutto esplorati, sia nella loro complessità sia nelle loro potenzialità, deve confrontarsi con i nuovi obiettivi la resilienza, l’inclusione, l’integrazione, nuove prospettive che cambiano gli schemi concettuali consolidati, pressano per la formulazione di nuove pratiche progettuali come di nuove strategie di cooperazione; impongono differenti forme di relazione (spesso non gerarchiche, non strutturate, non predefinite) tra tecnici e comunità, tra tecnici e politici, tra tecnici, politici e comunità, ma soprattutto tra politici e comunità; richiedono soprattutto maggiore e rinnovate energie nella loro implementazione.
Rigenerazione urbana: la possibile svolta
SAVINO, MICHELANGELO
2016
Abstract
Il saggio contiene alcune riflessioni critiche sull’indubbia vivacità della riflessione disciplinare urbanistica sui temi della rigenerazione urbana. In questi ultimi anni, dopo aver riconosciuto e a lungo riflettuto sulle nuove morfologie territoriali, l'attenzione tende a spostarsi sempre più sulle più diverse e recenti manifestazioni dell’urbano, ma anche a quanto non viene convenzionalmente riconosciuto come “urbano” ma comunque ritenuto "importante" e "strategico" per la progettazione delle trasformazioni urbane. Quello che colpisce quindi è proprio questo esplorazione di oggetti, ambiti, temi, metodi della progettazione urbanistica che si confronta con una grande propositività istituzionale, modalità di intervento nelle pieghe della legislazione obsoleta del nostro paese: la rigenerazione urbana “all’italiana” cerca di trovare, così, la sua via avvicinandosi ai modelli nord-europei, ma senza banali omologazioni, ma confrontandosi con le differenze di contesto e con le specificità locali. Tuttavia una raccomandazione si rende opportuna: il processo di rigenerazione urbana, oltre all’approfondimento di alcuni temi che non sono stati ancora del tutto esplorati, sia nella loro complessità sia nelle loro potenzialità, deve confrontarsi con i nuovi obiettivi la resilienza, l’inclusione, l’integrazione, nuove prospettive che cambiano gli schemi concettuali consolidati, pressano per la formulazione di nuove pratiche progettuali come di nuove strategie di cooperazione; impongono differenti forme di relazione (spesso non gerarchiche, non strutturate, non predefinite) tra tecnici e comunità, tra tecnici e politici, tra tecnici, politici e comunità, ma soprattutto tra politici e comunità; richiedono soprattutto maggiore e rinnovate energie nella loro implementazione.Pubblicazioni consigliate
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