Questo libro ripercorre – in modo problematico e critico – le idee, le parole-chiave, le forme discorsive della teoria e della critica letteraria dal primo Novecento a oggi. Anziché fornire un catalogo di correnti e metodi, procede per concetti-chiave e per testi esemplari. L'impianto dell'opera non è dunque tradizionalmente manualistico ma saggistico: se negli ultimi decenni ha prevalso la diffidenza per la teoria vista come un insieme di idee astratte formulate a proposito di un oggetto in crisi (la letteratura), questo libro si pone viceversa il compito di rispondere, attraverso i maggiori contributi dei principali teorici, a una serie di domande che ogni fruitore di romanzi e poesie più o meno consapevolmente ancora si pone: quali bisogni o desideri esprima la letteratura, se il significato di un testo muti o meno a seconda del lettore, se esistano criteri per stabilire il suo valore e, infine, a cosa e a chi 'serva' la letteratura. Sono questi i nodi concettuali con cui si sono confrontati Croce e Spitzer, Auerbach e Bachtin, Lukács e Adorno, Genette e Barthes, Girard e Orlando, Gramsci e Said. Cercare di comprendere come funzioni la letteratura e quale specificità conservi rispetto agli altri saperi e discipline, significa domandarsi che tipo di relazione intercorra tra le parole e le cose e se, rappresentando il mondo, possiamo dare alla scrittura un senso condiviso.
La scrittura e il mondo. Teorie letterarie del Novecento
ZINATO, EMANUELE
2016
Abstract
Questo libro ripercorre – in modo problematico e critico – le idee, le parole-chiave, le forme discorsive della teoria e della critica letteraria dal primo Novecento a oggi. Anziché fornire un catalogo di correnti e metodi, procede per concetti-chiave e per testi esemplari. L'impianto dell'opera non è dunque tradizionalmente manualistico ma saggistico: se negli ultimi decenni ha prevalso la diffidenza per la teoria vista come un insieme di idee astratte formulate a proposito di un oggetto in crisi (la letteratura), questo libro si pone viceversa il compito di rispondere, attraverso i maggiori contributi dei principali teorici, a una serie di domande che ogni fruitore di romanzi e poesie più o meno consapevolmente ancora si pone: quali bisogni o desideri esprima la letteratura, se il significato di un testo muti o meno a seconda del lettore, se esistano criteri per stabilire il suo valore e, infine, a cosa e a chi 'serva' la letteratura. Sono questi i nodi concettuali con cui si sono confrontati Croce e Spitzer, Auerbach e Bachtin, Lukács e Adorno, Genette e Barthes, Girard e Orlando, Gramsci e Said. Cercare di comprendere come funzioni la letteratura e quale specificità conservi rispetto agli altri saperi e discipline, significa domandarsi che tipo di relazione intercorra tra le parole e le cose e se, rappresentando il mondo, possiamo dare alla scrittura un senso condiviso.Pubblicazioni consigliate
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