Per Sindrome di Münchausen by Proxy si intende la produzione fittizia di malattia in un bambino sano da parte di un adulto, solitamente un genitore, attraverso la produzione di racconti non veritieri, sino ad arrivare alla produzione o alla provocazione di false prove. Tale sindrome può presentarsi con i più svariati segni e sintomi di malattia, con uno spettro di manifestazioni che vanno da moderate a molto severe e che possono essere rappresentate princi- palmente da: simulazione di segni e sintomi di malattie di varia natura di cui il bambino non è affetto, esagerazione di sintomi di una malattia di cui il bambino è realmente affetto, induzione, e quindi provocazione, di segni e sintomi di malattia. Quando vi sia il sospetto di tale patologia, per i professionisti coinvolti il principale dilemma etico è tra il porre in essere accertamenti diagnostici - a volte invasivi, dolorosi e non privi di rischi per salute del minore - senza il consenso dei genitori allo scopo di verificare la natura organica o fittizia dei segni/sintomi presentati, o se continuare nella prescrizione ed esecuzione di test diagnostici, potenzialmente inutili, ma per i quali il genitore maltrattante ha prestato e presterà il proprio consenso, con il rischio di alimentare la volontà maltrattante del genitore e di prolungare l’azione lesiva a danno del minore. La consapevolezza delle problematiche etiche che emergono nel corso della gestione clinica di sospetti casi MSBP può rappresentare il punto di partenza per la pianificazione del progetto diagnostico-terapeutico del minore ed in questo il team curante potrebbe beneficiare dell’apporto qualificato di una riflessione etica strutturata, che consenta di bilanciare i diritti in gioco.
LA PROTEZIONE DEI DIRITTI DEL MINORE NELLA SINDROME DI MUNCHAUSEN PER PROCURA: UNA RIFLESSIONE ETICA
TOZZO, PAMELA;CAENAZZO, LUCIANA
2015
Abstract
Per Sindrome di Münchausen by Proxy si intende la produzione fittizia di malattia in un bambino sano da parte di un adulto, solitamente un genitore, attraverso la produzione di racconti non veritieri, sino ad arrivare alla produzione o alla provocazione di false prove. Tale sindrome può presentarsi con i più svariati segni e sintomi di malattia, con uno spettro di manifestazioni che vanno da moderate a molto severe e che possono essere rappresentate princi- palmente da: simulazione di segni e sintomi di malattie di varia natura di cui il bambino non è affetto, esagerazione di sintomi di una malattia di cui il bambino è realmente affetto, induzione, e quindi provocazione, di segni e sintomi di malattia. Quando vi sia il sospetto di tale patologia, per i professionisti coinvolti il principale dilemma etico è tra il porre in essere accertamenti diagnostici - a volte invasivi, dolorosi e non privi di rischi per salute del minore - senza il consenso dei genitori allo scopo di verificare la natura organica o fittizia dei segni/sintomi presentati, o se continuare nella prescrizione ed esecuzione di test diagnostici, potenzialmente inutili, ma per i quali il genitore maltrattante ha prestato e presterà il proprio consenso, con il rischio di alimentare la volontà maltrattante del genitore e di prolungare l’azione lesiva a danno del minore. La consapevolezza delle problematiche etiche che emergono nel corso della gestione clinica di sospetti casi MSBP può rappresentare il punto di partenza per la pianificazione del progetto diagnostico-terapeutico del minore ed in questo il team curante potrebbe beneficiare dell’apporto qualificato di una riflessione etica strutturata, che consenta di bilanciare i diritti in gioco.Pubblicazioni consigliate
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