Coinvolgere giovani e adulti nelle pratiche formative e educative è la sfida che affrontiamo giornalmente nel nostro lavoro di docenti e formatori in ambito di formazione universitaria e/o professionale….. Il volume vuole concentrarsi sulle pratiche che possono promuovere coinvolgimento e partecipazione, aumentando la responsabilità e la consapevolezza di chi apprende e di chi insegna e dare senso all’apprendimento e alla vita di ciascuno, in un percorso in cui gli attori si riconoscono reciprocamente con ruoli attivi di promozione della persona e delle sua crescita. Coinvolgere per apprendere significa dar voce agli studenti, ai docenti, agli attori politici, agli amministratori, a tutti quelli che formalmente giocano un ruolo chiave nei processi di apprendimento e di insegnamento. (Cook-Sather, 2014). Come docenti ci troviamo a dover affrontare delle sfide significative che ci chiamano a trasformare i nostri approcci, a dar senso alle nostre azioni in modo che siano sempre più centrate su chi apprende e non solo su chi insegna (Weimer, 2013), con un richiamo costante verso la promozione dell’innovazione didattica e del dialogo con il mondo del lavoro. (Dirx, 2011). Il presente volume nasce dal chiaro desiderio di promuovere metodologie d’insegnamento partecipative per adulti inseriti in processi di apprendimento formali e non formali. Molti docenti si interrogano quotidianamente sulle proprie modalità di insegnamento in una dimensione di isolamento tipica del mondo accademico. Anche per questo motivo desideriamo promuovere condivisione, dialogo e messa in comune di approcci tra colleghi che attivamente si impegnano nella didattica per gli adulti. Questo tentativo di condivisione lo facciamo a livello internazionale, mettendo insieme contributi in lingua italiana e in lingua inglese e coinvolgendo colleghi d’oltre oceano impegnati nella innovazione delle metodologie formative e nelle pratiche di insegnamento e apprendimento. L’intenzione di creare un volume internazionale, dovrebbe poter dar voce a spazi di condivisione più ampia, a dialoghi che tengano conto dei singoli contesti, ma che creino anche dimensioni di maggiore contaminazione, generando entusiasmo e voglia di innovare. Essere un docente, un educatore e un formatore rappresenta una sfida giornaliera. Tutti noi sappiamo che la prima spinta è la passione che conduce le nostra azioni verso dimensioni di ricerca qualitative e quantitative che danno rigore al nostro agire. E’ proprio in questa dimensione olistica che per coinvolgere chiamiamo in gioco emozioni, relazioni autentiche, reciprocità, responsabilità, potere e riflessione critica. I frame teorici a cui ci riferiamo nelle nostre riflessioni sul tema sono: Learner centered teaching i cui ingredienti chiave sono il ruolo del docente come facilitatore e guida, che programma in modo dettagliato, negozia, promuove attività di apprendimento tra pari, utilizza la valutazione per apprendere; il bilanciamento del potere che permette anche allo studente di controllare il processo di apprendimento coinvolgendolo in decisioni che riguardano il corso, i contenuti e la valutazione. La funzione del contenuto che spesso viene negoziato e subisce delle variazioni rispetto ai programmi didattici di tipo istruttivo basati sull’imperativo della “copertura” del programma stesso. Si cerca al contrario di far applicare quanto appreso, in situazioni reali o simulate, per rendere l’apprendimento più efficace, e utilizzare i contenuti in comunità di pratiche, in situazioni di lavoro, per sviluppare competenze distintive della disciplina e dei contesti in cui si applicano, ma soprattutto capacità di sviluppo di apprendimento che l’esperienza può generare. La responsabilità per l’apprendimento che lo studente si assume in un clima di maggiore autonomia e rispetto reciproco, regolato da relazioni autentiche in cui le azioni sviluppano responsabilità. La proposta e i processi di valutazione, in cui il docente, attraverso azioni di valutazione e co-valutazione, lavora, isieme agli studenti, ad una seconda e altrettanto significativa finalità dell’assessment: quella di promuovere apprendimento, utilizzando strategie di feedback formativo che promuovano riflessione incentivata e supportata dai processi auto- co- etero-valutativi. (Weimer, 2013; Nicol, 2014) Personalizzare l’apprendimento e l’insegnamento chiaramente collegato al frame appena descritto, enfatizza in modo significativo le seguenti caratteristiche: a) la condivisione del tempo con gli studenti al di fuori dell’orario di lezione (maggiore accessibilità del docente), la consulenza personalizzata allo studente, c) la dimostrazione di elevate capacità interpersonali, d) la flessibilità nella programmazione d) la promozione di relazioni autentiche e amichevoli con gli studenti, e) la partecipazione degli studenti nel prendere decisioni e condividerle, f) trattamenti e percorsi personalizzati. (Waldeck, 2007). Stundent voice che prevede il coinvolgimento di studenti e docenti come partner nei processi di apprendimento e di insegnamento. Gli studenti lavorano meglio e di più se impegnati e coinvolti in pratiche che generano partecipazione e responsabilità. Tutto ciò provoca chiaramente una ridefinizione dei ruoli; in alcuni casi si creano situazioni non familiari e problematiche, in cui sia il docente che lo studente incontrano difficoltà ad assumere posizionamenti nuovi e originali, sostanziati da una genuina collaborazione, in sostituzione della consueta relazione gerarchica e unidirezionale.. Quando, dunque, la partnership tra studente e docente si realizza con successo, assistiamo ad una vera trasformazione dei ruoli, di responsabilità e di identità, in una continua ridefinizione e in passaggi che non sono chiaramente consequenziali (Mayer & Land 2005). Altra caratteristica fondamentale di questo approccio è un dialogo generativo in cui tutte le voci contribuiscono in modo eloquente e autorevole alla costruzione degli spazi, delle strutture, dei contenuti d’insegnamento/apprendimento. La partecipazione degli studenti è caratteristica fondamentale anche nella valutazione, come processo partecipativo in cui gli stessi hanno un ruolo attivo e possono offrire preziosi feedback sui processi di insegnamento e apprendimento (Cook-Sather & Luz, 2014; Cook-Sather, Bovill & Felten, 2014; Grion & Cook-Sather, 2013) Questo breve inquadramento teorico costituisce, per il presente volume, una base di partenza per sviluppare, discutere e presentare metodi partecipativi, e allo stesso tempo far emergere criticità e opportunità nuove di implementazione degli approcci sopra descritti, inquadrandoli in contesti di apprendimento formali e non formali. (Seale, 2010) Nel panorama internazionale le pratiche che promuovono questi approcci non sono numerose, moltissime di tipo descrittivo e meno di tipo valutativo, ancora meno nel nostro contesto nazionale. L’intenzione è proprio quella di promuovere riflessione, dialogo e condivisione per generare pratiche di coinvolgimento e di legittimazione di tutte le voci partecipanti ai processi d’insegnamento/apprendimento in higher education e nei contesti non formali e informali.

Coinvolgere per apprendere. Metodi e tecniche partecipative per la formazione

FEDELI, MONICA;GRION, VALENTINA;FRISON, DANIELA
2016

Abstract

Coinvolgere giovani e adulti nelle pratiche formative e educative è la sfida che affrontiamo giornalmente nel nostro lavoro di docenti e formatori in ambito di formazione universitaria e/o professionale….. Il volume vuole concentrarsi sulle pratiche che possono promuovere coinvolgimento e partecipazione, aumentando la responsabilità e la consapevolezza di chi apprende e di chi insegna e dare senso all’apprendimento e alla vita di ciascuno, in un percorso in cui gli attori si riconoscono reciprocamente con ruoli attivi di promozione della persona e delle sua crescita. Coinvolgere per apprendere significa dar voce agli studenti, ai docenti, agli attori politici, agli amministratori, a tutti quelli che formalmente giocano un ruolo chiave nei processi di apprendimento e di insegnamento. (Cook-Sather, 2014). Come docenti ci troviamo a dover affrontare delle sfide significative che ci chiamano a trasformare i nostri approcci, a dar senso alle nostre azioni in modo che siano sempre più centrate su chi apprende e non solo su chi insegna (Weimer, 2013), con un richiamo costante verso la promozione dell’innovazione didattica e del dialogo con il mondo del lavoro. (Dirx, 2011). Il presente volume nasce dal chiaro desiderio di promuovere metodologie d’insegnamento partecipative per adulti inseriti in processi di apprendimento formali e non formali. Molti docenti si interrogano quotidianamente sulle proprie modalità di insegnamento in una dimensione di isolamento tipica del mondo accademico. Anche per questo motivo desideriamo promuovere condivisione, dialogo e messa in comune di approcci tra colleghi che attivamente si impegnano nella didattica per gli adulti. Questo tentativo di condivisione lo facciamo a livello internazionale, mettendo insieme contributi in lingua italiana e in lingua inglese e coinvolgendo colleghi d’oltre oceano impegnati nella innovazione delle metodologie formative e nelle pratiche di insegnamento e apprendimento. L’intenzione di creare un volume internazionale, dovrebbe poter dar voce a spazi di condivisione più ampia, a dialoghi che tengano conto dei singoli contesti, ma che creino anche dimensioni di maggiore contaminazione, generando entusiasmo e voglia di innovare. Essere un docente, un educatore e un formatore rappresenta una sfida giornaliera. Tutti noi sappiamo che la prima spinta è la passione che conduce le nostra azioni verso dimensioni di ricerca qualitative e quantitative che danno rigore al nostro agire. E’ proprio in questa dimensione olistica che per coinvolgere chiamiamo in gioco emozioni, relazioni autentiche, reciprocità, responsabilità, potere e riflessione critica. I frame teorici a cui ci riferiamo nelle nostre riflessioni sul tema sono: Learner centered teaching i cui ingredienti chiave sono il ruolo del docente come facilitatore e guida, che programma in modo dettagliato, negozia, promuove attività di apprendimento tra pari, utilizza la valutazione per apprendere; il bilanciamento del potere che permette anche allo studente di controllare il processo di apprendimento coinvolgendolo in decisioni che riguardano il corso, i contenuti e la valutazione. La funzione del contenuto che spesso viene negoziato e subisce delle variazioni rispetto ai programmi didattici di tipo istruttivo basati sull’imperativo della “copertura” del programma stesso. Si cerca al contrario di far applicare quanto appreso, in situazioni reali o simulate, per rendere l’apprendimento più efficace, e utilizzare i contenuti in comunità di pratiche, in situazioni di lavoro, per sviluppare competenze distintive della disciplina e dei contesti in cui si applicano, ma soprattutto capacità di sviluppo di apprendimento che l’esperienza può generare. La responsabilità per l’apprendimento che lo studente si assume in un clima di maggiore autonomia e rispetto reciproco, regolato da relazioni autentiche in cui le azioni sviluppano responsabilità. La proposta e i processi di valutazione, in cui il docente, attraverso azioni di valutazione e co-valutazione, lavora, isieme agli studenti, ad una seconda e altrettanto significativa finalità dell’assessment: quella di promuovere apprendimento, utilizzando strategie di feedback formativo che promuovano riflessione incentivata e supportata dai processi auto- co- etero-valutativi. (Weimer, 2013; Nicol, 2014) Personalizzare l’apprendimento e l’insegnamento chiaramente collegato al frame appena descritto, enfatizza in modo significativo le seguenti caratteristiche: a) la condivisione del tempo con gli studenti al di fuori dell’orario di lezione (maggiore accessibilità del docente), la consulenza personalizzata allo studente, c) la dimostrazione di elevate capacità interpersonali, d) la flessibilità nella programmazione d) la promozione di relazioni autentiche e amichevoli con gli studenti, e) la partecipazione degli studenti nel prendere decisioni e condividerle, f) trattamenti e percorsi personalizzati. (Waldeck, 2007). Stundent voice che prevede il coinvolgimento di studenti e docenti come partner nei processi di apprendimento e di insegnamento. Gli studenti lavorano meglio e di più se impegnati e coinvolti in pratiche che generano partecipazione e responsabilità. Tutto ciò provoca chiaramente una ridefinizione dei ruoli; in alcuni casi si creano situazioni non familiari e problematiche, in cui sia il docente che lo studente incontrano difficoltà ad assumere posizionamenti nuovi e originali, sostanziati da una genuina collaborazione, in sostituzione della consueta relazione gerarchica e unidirezionale.. Quando, dunque, la partnership tra studente e docente si realizza con successo, assistiamo ad una vera trasformazione dei ruoli, di responsabilità e di identità, in una continua ridefinizione e in passaggi che non sono chiaramente consequenziali (Mayer & Land 2005). Altra caratteristica fondamentale di questo approccio è un dialogo generativo in cui tutte le voci contribuiscono in modo eloquente e autorevole alla costruzione degli spazi, delle strutture, dei contenuti d’insegnamento/apprendimento. La partecipazione degli studenti è caratteristica fondamentale anche nella valutazione, come processo partecipativo in cui gli stessi hanno un ruolo attivo e possono offrire preziosi feedback sui processi di insegnamento e apprendimento (Cook-Sather & Luz, 2014; Cook-Sather, Bovill & Felten, 2014; Grion & Cook-Sather, 2013) Questo breve inquadramento teorico costituisce, per il presente volume, una base di partenza per sviluppare, discutere e presentare metodi partecipativi, e allo stesso tempo far emergere criticità e opportunità nuove di implementazione degli approcci sopra descritti, inquadrandoli in contesti di apprendimento formali e non formali. (Seale, 2010) Nel panorama internazionale le pratiche che promuovono questi approcci non sono numerose, moltissime di tipo descrittivo e meno di tipo valutativo, ancora meno nel nostro contesto nazionale. L’intenzione è proprio quella di promuovere riflessione, dialogo e condivisione per generare pratiche di coinvolgimento e di legittimazione di tutte le voci partecipanti ai processi d’insegnamento/apprendimento in higher education e nei contesti non formali e informali.
2016
978-88-6760-328-2
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