Giornali e riviste riportano con sempre maggiore frequenza notizie casi di imprese che scelgono di lasciare Paesi a basso costo del lavoro per riportare la produzione in Italia. L’emergere di questo fenomeno, che prende il nome di reshoring o backshoring, porta a chiedersi quali siano i motivi che spingono le imprese a rivalutare le loro scelte di localizzazione produttiva. Al di là delle ragioni, tuttavia, sembra opportuno sottolineare che si tratta di processi complessi dove le ragioni del reshoring appaiono solo come uno degli elementi da analizzare per averne una visione completa. Se si considera che le operazioni di reshoring stanno avvenendo da Paesi diversi, attraverso modalità diverse, in tempi diversi, viene quasi scontato chiedersi se esistono delle regolarità tra le varie operazioni e se sì, rispetto a quali variabili. Questo lavoro, attraverso un’analisi su 32 operazioni di reshoring avvenute in Italia, fa emergere che il tempo intercorso tra la scelta di offshoring e quella di reshoring, e la distanza (geografica e culturale) tra il Paese di origine e il Paese estero da cui avviene il rientro sono due variabili significative per spiegare la varietà dei casi. Tempo e distanza, infatti, si qualificano in chiave organizzativa, rispettivamente come proxy per il rischio di perdita di competenze e per i costi di coordinamento e controllo associati alla gestione delle attività delocalizzate. La nostra analisi suggerisce pertanto che un’approfondita analisi delle operazioni di reshoring deve necessariamente essere collegata alle caratteristiche della (precedente) operazione di offshoring.

Oltre le ragioni: tempi e distanza nei processi di reshoring delle imprese italiane

GIANECCHINI, MARTINA;CAMPAGNOLO, DIEGO
2015

Abstract

Giornali e riviste riportano con sempre maggiore frequenza notizie casi di imprese che scelgono di lasciare Paesi a basso costo del lavoro per riportare la produzione in Italia. L’emergere di questo fenomeno, che prende il nome di reshoring o backshoring, porta a chiedersi quali siano i motivi che spingono le imprese a rivalutare le loro scelte di localizzazione produttiva. Al di là delle ragioni, tuttavia, sembra opportuno sottolineare che si tratta di processi complessi dove le ragioni del reshoring appaiono solo come uno degli elementi da analizzare per averne una visione completa. Se si considera che le operazioni di reshoring stanno avvenendo da Paesi diversi, attraverso modalità diverse, in tempi diversi, viene quasi scontato chiedersi se esistono delle regolarità tra le varie operazioni e se sì, rispetto a quali variabili. Questo lavoro, attraverso un’analisi su 32 operazioni di reshoring avvenute in Italia, fa emergere che il tempo intercorso tra la scelta di offshoring e quella di reshoring, e la distanza (geografica e culturale) tra il Paese di origine e il Paese estero da cui avviene il rientro sono due variabili significative per spiegare la varietà dei casi. Tempo e distanza, infatti, si qualificano in chiave organizzativa, rispettivamente come proxy per il rischio di perdita di competenze e per i costi di coordinamento e controllo associati alla gestione delle attività delocalizzate. La nostra analisi suggerisce pertanto che un’approfondita analisi delle operazioni di reshoring deve necessariamente essere collegata alle caratteristiche della (precedente) operazione di offshoring.
2015
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