I legnami di provenienza tropicale rivestono una notevole importanza commerciale nel mercato del legno in Italia. I legni delle specie legnose dell’africa sub-sahariana sono, tra i legni tropicali, i più rappresentati. Molti di questi legni hanno un aspetto tra loro simile, categorizzabile in gruppi cromaticamente uniformi, uno di questi caratterizzato da un colore di base bianco-giallastro. L’identificazione della specie all’interno di ogni gruppo è spesso difficile da attuare, soprattutto a livello operativo, come richiesto dagli operatori commerciali di legnami. La corretta identificazione della specie legnosa è importante a livello commerciale per soddisfare specifiche richieste dei committenti che scelgono un legno per sfruttarne al meglio le sue caratteristiche e proprietà. Inoltre, l’identificazione macroscopica del legno ha assunto recentemente una forte importanza anche nel contrasto del commercio illegale dei legnami. Tuttavia, la corretta assegnazione di un nome ai legni esotici è spesso molto condizionata dall’affidamento di diversi nomi locali e commerciali alla stessa specie legnosa. La normativa tecnica riguardante la nomenclatura dei legnami fornisce una base di riferimento per la corretta denominazione dei legnami tropicali commercializzati in Italia e consente di affidare in maniera univoca le specie legnose. Sommando la difficoltà nella distinzione speditiva dei legni di aspetto simile con la varietà di nomi commerciali che sono assegnati a una singola specie, ci siamo chiesti quale sia la reale corrispondenza tra nome commerciale e specie legnosa nei legni africani chiari commercializzati in Italia. Per raggiungere quest’obiettivo è stata condotta un’indagine commerciale su un campione di 250 aziende di commercio e lavorazione di legnami tropicali e tranciati operanti sul territorio nazionale. A ogni azienda sono stati richiesti dei campioni di legni africani chiari con l’indicazione del nome comunemente applicato nel commercio di quel legno. L’identificazione anatomica della specie legnosa è stata considerata il metodo di riferimento per l’identificazione dei legni. Su un totale di 73 campioni di legni analizzati, 12 (corrispondenti al 16%) non sono risultati denominati in modo corretto, mentre su 59 campioni di tranciato esaminati 3 (5%) sono risultati sicuramente appartenenti ad una specie legnosa non corrispondente. La nostra indagine ha evidenziato che le specie che vengono più spesso confuse tra loro sono il longhi (Gambeya africana, Sapotaceae) e l’aniegrè (Aningeria altissima, Sapotaceae), limba (Terminalia superba) e il framirè (Termianlia ivorensis). Si è notato in particolare che le denominazioni assegnate dalle aziende che importano i legnami affidano i nomi commerciali con maggiore accuratezza rispetto alle aziende di lavorazione del legno, probabilmente perché hanno relazioni dirette con i siti di approvvigionamento e con il mercato internazionale del legno.
Legni africani chiari commercializzati in Italia: denominazioni commerciali e identificazione della specie legnosa
URSO, TIZIANA;CRIVELLARO, ALAN
2015
Abstract
I legnami di provenienza tropicale rivestono una notevole importanza commerciale nel mercato del legno in Italia. I legni delle specie legnose dell’africa sub-sahariana sono, tra i legni tropicali, i più rappresentati. Molti di questi legni hanno un aspetto tra loro simile, categorizzabile in gruppi cromaticamente uniformi, uno di questi caratterizzato da un colore di base bianco-giallastro. L’identificazione della specie all’interno di ogni gruppo è spesso difficile da attuare, soprattutto a livello operativo, come richiesto dagli operatori commerciali di legnami. La corretta identificazione della specie legnosa è importante a livello commerciale per soddisfare specifiche richieste dei committenti che scelgono un legno per sfruttarne al meglio le sue caratteristiche e proprietà. Inoltre, l’identificazione macroscopica del legno ha assunto recentemente una forte importanza anche nel contrasto del commercio illegale dei legnami. Tuttavia, la corretta assegnazione di un nome ai legni esotici è spesso molto condizionata dall’affidamento di diversi nomi locali e commerciali alla stessa specie legnosa. La normativa tecnica riguardante la nomenclatura dei legnami fornisce una base di riferimento per la corretta denominazione dei legnami tropicali commercializzati in Italia e consente di affidare in maniera univoca le specie legnose. Sommando la difficoltà nella distinzione speditiva dei legni di aspetto simile con la varietà di nomi commerciali che sono assegnati a una singola specie, ci siamo chiesti quale sia la reale corrispondenza tra nome commerciale e specie legnosa nei legni africani chiari commercializzati in Italia. Per raggiungere quest’obiettivo è stata condotta un’indagine commerciale su un campione di 250 aziende di commercio e lavorazione di legnami tropicali e tranciati operanti sul territorio nazionale. A ogni azienda sono stati richiesti dei campioni di legni africani chiari con l’indicazione del nome comunemente applicato nel commercio di quel legno. L’identificazione anatomica della specie legnosa è stata considerata il metodo di riferimento per l’identificazione dei legni. Su un totale di 73 campioni di legni analizzati, 12 (corrispondenti al 16%) non sono risultati denominati in modo corretto, mentre su 59 campioni di tranciato esaminati 3 (5%) sono risultati sicuramente appartenenti ad una specie legnosa non corrispondente. La nostra indagine ha evidenziato che le specie che vengono più spesso confuse tra loro sono il longhi (Gambeya africana, Sapotaceae) e l’aniegrè (Aningeria altissima, Sapotaceae), limba (Terminalia superba) e il framirè (Termianlia ivorensis). Si è notato in particolare che le denominazioni assegnate dalle aziende che importano i legnami affidano i nomi commerciali con maggiore accuratezza rispetto alle aziende di lavorazione del legno, probabilmente perché hanno relazioni dirette con i siti di approvvigionamento e con il mercato internazionale del legno.Pubblicazioni consigliate
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