Considerando il costrutto dell’inclusione scolastica così come oggi viene definito e declinato non possiamo non ammettere che è in gran parte debitore delle lotte sociali e politiche che, agli inizi degli anni ‘70, hanno animato in Italia il dibattito attorno alle questioni della salute, delle pari opportunità e dell’istruzione. Come nel contesto della salute il binomio manicomio-malattie mentali porterà a decidere forme definitive di de-istituzionalizzazione in favore di un servizio sanitario territoriale in grado di promuovere e difendere il benessere di tutta la popolazione, così il binomio scuola-disabilità condurrà, nell’arco di un decennio, a denunciare l’infondatezza dell’idea che, sul versante dell’educazione e dell’istruzione, la presenza di difficoltà debba comportare necessariamente scelte organizzative e didattiche ‘speciali’ tendenti, di fatto, a proporre di ‘separare’ e ‘distinguere’ contesti (scuole comuni e scuole speciali) e protagonisti (alunni con o senza ‘certificazioni’, insegnanti con o senza titoli di specializzazione anch’essi iscrivibili in ‘albi’ e graduatorie separate). Queste sono state sicuramente importanti conquiste culturali e sociali, che hanno preso corpo proprio nel momento in cui, in nome del diritto alla salute, all’educazione e all’inserimento, doveva essere debellato il rischio di ogni forma più o meno evidente di emarginazione e segregazione.

Verso un’inclusione di qualità ‘senza se e senza ma’

DI MAGGIO, ILARIA;SORESI, SALVATORE;NOTA, LAURA
2015

Abstract

Considerando il costrutto dell’inclusione scolastica così come oggi viene definito e declinato non possiamo non ammettere che è in gran parte debitore delle lotte sociali e politiche che, agli inizi degli anni ‘70, hanno animato in Italia il dibattito attorno alle questioni della salute, delle pari opportunità e dell’istruzione. Come nel contesto della salute il binomio manicomio-malattie mentali porterà a decidere forme definitive di de-istituzionalizzazione in favore di un servizio sanitario territoriale in grado di promuovere e difendere il benessere di tutta la popolazione, così il binomio scuola-disabilità condurrà, nell’arco di un decennio, a denunciare l’infondatezza dell’idea che, sul versante dell’educazione e dell’istruzione, la presenza di difficoltà debba comportare necessariamente scelte organizzative e didattiche ‘speciali’ tendenti, di fatto, a proporre di ‘separare’ e ‘distinguere’ contesti (scuole comuni e scuole speciali) e protagonisti (alunni con o senza ‘certificazioni’, insegnanti con o senza titoli di specializzazione anch’essi iscrivibili in ‘albi’ e graduatorie separate). Queste sono state sicuramente importanti conquiste culturali e sociali, che hanno preso corpo proprio nel momento in cui, in nome del diritto alla salute, all’educazione e all’inserimento, doveva essere debellato il rischio di ogni forma più o meno evidente di emarginazione e segregazione.
2015
Tutti diversamente a scuola. L'inclusione scolastica nel XXI secolo
9788867874712
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